In un certo senso Il Regno è il punto di arrivo di più di 10 anni di commedie italiane, o almeno la versione più esplicita e dichiarata del più grande sottotesto che il nostro cinema abbia raccontato a partire da Benvenuti al sud (molti film simili si possono rintracciare anche prima a partire anche da Tre uomini e una gamba, ma per comodità si può iniziare a contare da quel grandissimo successo).Ovvero che il mondo moderno è una schifezza e tutti i nostri mali vengono da esso, dalle nuove tecnologie e le conseguenti frenesie. Là dove con una certa meccanicità il mondo moderno è la città e il passato, ideale, è la provincia, possibilmente meridionale. In tantissime nostre commedie, in modi più o meno smaccati, i personaggi si muovono dalla città alla provincia finendo inevitabilmente per tornare indietro, ad un’ideale età dell’oro italiana, senza internet e smartphone, piena di tradizione, veri affetti, contatti personali e umanità.

Ecco tutto questo in Il Regno è letterale. È il più g...