La caccia ossessiva e senza quartiere di Nato a Casal di Principe, per scelta, non sconfina mai nel genere come parte della promozione, comprensibilmente, cerca di lasciar intendere. Bruno Oliviero, che ha una grande esperienza nel documentario, con questo secondo film di finzione si muove proprio sul crinale del genere, cercando di non entrarci mai. Un fratello ossessionato dal trovare il parente scomparso si scontra con tutti come non conoscesse quiete. Con il padre, con gli amici, con la malavita e chiunque si frapponga o non faccia abbastanza per cercare il rapito. Nel corso del film vediamo ricostruzioni dell’ultima sera in cui è avvenuto il rapimento e seguiamo piste che non porteranno a niente (una cartolina dalla Spagna sembra suggerire sia lì), ma mai questo film che avrebbe dentro molta azione diventa d’azione.

Questo perché Nato a Casal di Principe sembra voler essere altro, cinema di denuncia ovviamente ma anche un film in cui il territorio è molto più protagonista dei prot...