La commedia della normalizzazione è quel sottogenere della commedia sentimentale in cui si parte da presupposti politicamente scorretti, da personaggi con comportamenti devianti rispetto al generale atteggiamento della propria società, esaltandone l’audacia, per poi lentamente convolare grazie all’amore verso la loro negazione, verso l’inquadramento dei personaggi in schemi, ruoli e atteggiamenti conformati. Sono quei film che nel trailer e nella cartellonistica si beano della diversità dalla massa mentre nel film lentamente la massacrano, riportando la pecorella smarrita all’ovile a furia di sentimento, dimostrando che le emozioni migliori non possono che abitare nell’assetto sociale che già viviamo.
Se Permetti Non Parlarmi di Bambini, che in questa categoria rientra pienamente, proprio per queste ragioni è un film sorprendente e da applaudire, perché nel sottogenere forse più odioso e ipocrita di tutti riesce a trovare idee e spunti fulminanti.
Se Permetti Non Parlarmi di Bambini, che in questa categoria rientra pienamente, proprio per queste ragioni è un film sorprendente e da applaudire, perché nel sottogenere forse più odioso e ipocrita di tutti riesce a trovare idee e spunti fulminanti.
Lo spunto antisociale qui è il desider...
Sui presupposti più banali possibili Se Permetti Non Parlarmi di Bambini gira una commedia di gran ritmo e soprattutto gran trovate e grande intelligenza
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