Il terzo documentario di Jacopo Quadri (solo il secondo diretto da sé) è, strano a dirsi per la scena documentaristica italiana contemporanea, intento quasi solo a documentare. Lorello e Brunello cerca lo sguardo più asettico possibile (se è possibile), non legge le immagini, non mostra empatia verso personaggi o ambienti, non cerca la calligrafia, non ama la natura come Olmi, non ha una distanza critica, né un’adesione politica, non ha nemmeno un coinvolgimento umano in storie che non sono vere e proprie “storie” ma piccoli quadretti di alcune vite contadine. Non c’è nemmeno ironia. Solo la documentazione.

Lorello e Brunello ha al centro i due fratelli che danno il titolo al documentario, gemelli ma non omozigoti, di cui non scopriamo molto se non che vivono assieme alla sorella e coltivano la terra. Quadri li guarda tanto come agricoltori che come meccanici, intenti a stare con gli animali come con le macchine in costante stato di riparazione. A scandire il film sono le 4 stagioni, u...