In un bosco dei militari inviati a testare robot da guerra sono studiati prima e assaliti poi dai suddetti robot che sembrano non rispondere a nessun comando. Con loro è stata mandata una delle persone che li ha programmati con il compito di controllare l’andamento del test, ma è subito chiaro anche a lei che non ci sono possibilità di tornare indietro, le macchine stanno facendo ciò per cui sono programmate: imparare dagli umani e allenarsi fino ad averli sterminati.

Dovrebbe essere Terminator incontra Predator l’opera prima di Steve Gomez, cioè l’azione ammantata di paura, invece porta in dote un’autonomia tutta sua nella maniera in cui si diverte ad immaginare la guerriglia del futuro in un ambiente primitivo. Nonostante abbia in testa temi alti come la responsabilità individuale e il rapporto conflittuale con le macchine (a cui insegniamo ogni cosa ma di cui poi temiamo l’autonomia), Kill Command non riesce a non essere un film d’azione e di corpi pesanti, di metallo duro contro ma...