C’è sempre qualcosa dietro alla scelta di fare di un film un unico grande confronto tra due o tre persone. Non è solo la battaglia dialettica (Frost/Nixon), la lenta scoperta di una verità (La Gatta Sul Tetto Che Scotta) o l’opportunità filosofica (Quel treno per Yuma) o ancora l’elaborazione dei drammi reali (La Morte e La Fanciulla) ma ogni volta è il desiderio di rendere attraverso lo scontro di idee e punti di vista il conflitto umano più grande in assoluto, cioè l’esigenza di dover convivere per poter prosperare.

In Il Viaggio Ian Paisley e Martin McGuinness devono convivere nella stessa automobile per un viaggio, sono i leader delle due fazioni religiose e inevitabilmente politiche che hanno lottato in Irlanda del Nord. È un viaggio che non è mai esistito, inventato e creato ad arte dallo sceneggiatore Colin Bateman per Nick Hamm e il suo film, un’immaginaria conversazione dietro al vero accordo storico tra i due per la formazione del governo del 2007, il primo che unisse le due ...