Dopo il sorprendente annuncio di qualche giorno fa che Trey Parker e Matt Stone hanno rinnovato il proprio contratto con ViacomCBS fino al 2026 per la cifra monstre di 900 milioni di dollari, promettendo altre sei stagioni di South Park e ben 14 film in arrivo su Paramount+ (due dei quali già nel 2021), ora è lo stesso Stone a scendere nel dettaglio in un’intervista su Bloomberg.

Il co-creatore del franchise ha spiegato che il suo team è al lavoro da anni su numerosi contenuti di cui nessuno conosceva l’esistenza. Oltre ai suddetti film, parliamo anche di un documentario e di altre idee… sorprendenti:

In realtà stiamo parlando di progetti sui quali siamo al lavoro da anni e sui quali abbiamo già investito molti soldi. C’è un videogioco 3D di South Park, la cui data di uscita è ancora ignota. Stiamo facendo dei deep fake: abbiamo uno studio con decine di artisti deep fake. Stiamo lavorando su un film in deep fake, stiamo cercando di metterlo insieme. C’è un film horror, un musical. E penso che per la prima volta riusciremo davvero a portare nel mondo reale Tegridy Weed. E poi stiamo puntando a questo ristorante che è fallito in Colorato. Il sogno di Trey è dare nuova vita a Casa Bonita.

[…] La serie è composta da episodi da 22 minuti, è una sitcom, un format vecchio. Ma la amiamo ancora. Allo stesso tempo, abbiamo idee per episodi più lunghi, più complessi, e quindi nascono dei film, potendo. Pensiamo di poter fare entrambe le cose. I primi film per Paramount+ saranno “South Park” ma non troppo. Il primo è basato su un’idea molto ambiziosa. Ma dopo quello, faremo sei episodi per Comedy Central ed HBO Max, probabilmente alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo. Episodi classici.

Ma inizieremo con il film, forse in una o due parti. Pensiamo sia un film molto grosso, 90 minuti.

[…] Un paio di film saranno per ViacomCBS, un paio sono esclusi dall’accordo perché sono realizzati con dei partner. Quello con i deep fake è nell’accordo. Abbiamo una troupe di documentaristi che ci segue da anni e anni. Il mio amico Arthur Bradford ci sta seguendo da otto o nove anni.

[…] Vogliamo anche fare film per il cinema, ne stiamo sviluppando un paio. Amo lo streaming, raggiungi chiunque. Ma in questo caso abbiamo idee per dei film cinematografici.

L’intervista è, come sempre, illuminante circa l’approccio molto indipendente del duo, che qualche anno fa ha concesso i diritti streaming di South Park negli USA a HBO Max per quasi mezzo miliardo di dollari e ora, chiaramente, si preparerà a siglare un nuovo accordo (non appena il precedente terminerà) con Paramount+:

Nell’anno in cui è iniziata la pandemia, Viacom ci ha chiesto di estendere il nostro attuale contratto, che corre in parallelo con l’accordo con HBO Max. Volevano assicurarsi che rimanessimo legati a loro, ora che hanno la loro piattaforma streaming sono convinti che la serie si sposterà lì in futuro. Volevano assicurarsi ciò, e siamo felici di averli rassicurati.

Parker e Stone, insieme al loro avvocato Kevin Morris, nel 2007 fecero l’affare del secolo trattenendo il 50% dei diritti non tv (e quindi streaming) della saga. Quei soldi sono stati utilizzati dal duo per finanziare moltissimi progetti, tra cui la realizzazione di The Book or Mormon, uno dei musical di maggior successo della storia:

È curioso che non abbiano ancora cercato di comprare la nostra partecipazione in South Park Studios. Saremo felici di parlarne quando vorranno, siamo ancora in attività e stiamo crescendo insieme. Non vogliamo che la serie finisca, ma a un certo punto venderemo la nostra parte. È il nostro obiettivo.

[…] Per quanto riguarda l’accordo iniziale sul 50%, fu il nostro legale Kevin Morris ad assicurarcelo. È assurdo pensare che ci fosse qualcuno, all’epoca, pronto a dirci: “Beh, se si parla di diritti online state tranquilli, potete tenerveli”. Andò precisamente così. Siamo fieri di aver detto: “Mettiamo la serie online per costruire un pubblico. Come proprietà di metà di quei diritti, possiamo decidere di farlo, facciamolo.” Il nostro pubblico era quello che scaricava, erano abituati a piratare. La nostra teoria fu: siccome viene piratato, mettiamolo online. E così costruimmo un pubblico aggiuntivo.

Trey e io siamo nati nel cinema indipendente. Quando abbiamo fatto i nostri primi film, pagavamo il pubblico per vederli. Lo scopo era che i film venissero visti, sarebbe stato solo positivo. Ecco, il principio era lo stesso.

Stone conferma di non aver alcun timore circa la cancel culture:

No, e come si può notare dal nostro contratto, ora abbiamo i soldi per poter dire “fottetevi”. Ma la realtà è che siamo più interessati ad essa che spaventati da essa. È un cambiamento culturale legittimo. E lo esploreremo nella serie.

Ricordiamo che Paramount+ in Italia arriverà su SkyQ nel 2022.

 

 

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