Si è conclusa da qualche mese la quarta stagione di Yellowstone, che ha segnato un record d’ascolti per Paramount+. La serie vede come protagonista Kevin Costner nei panni di John Dutton, patriarca di una famiglia che controlla il più vasto ranch degli Stati Uniti in una zona di frontiera. Nell’attesa della nuova annata, che potrebbe arrivare a breve, Variety ha dedicato un lungo articolo alla serie, in cui i realizzatori hanno riflettuto sulle ragioni dietro il suo successo.

Chris McCarthy, presidente di MTV Entertainment Group, che comprende Paramount Network, attribuisce a Taylor Sheridan, creatore della serie, il merito di aver reinventato il concetto di western per una nuova era, collocando il genere ai giorni nostri:

I neo-western sono davvero unici in quanto sono serie meravigliosamente sofisticate e cinematografiche. Ma se non ti piacciono i western, non è un problema, perché queste sono semplicemente delle storie grandiose incentrate sulle dinamiche familiari.

Col passare delle stagioni, lo show ha trovato un pubblico del tutto nuovo nelle grandi città della costa orientale e occidentale, nonostante la sua narrazione rurale sia lontana dalla realtà metropolitana. Commenta Kevin Costner:

Che la gente lo voglia ammettere o no, alcuni non si rendono conto che lo stile di vita [al centro della serie] è ancora vivo. La carne non arriva nelle nostre città senza che qualcuno si alzi presto la mattina e lavori fino a tarda sera per prendersi cura degli animali in qualche modo. È un modo di vivere ancora presente. Sappiamo che il Paese ha ancora dei grandi spazi aperti. E [Yellowstone] tiene conto di tutto questo.

Gli fa eco Sheridan, secondo cui la serie permette a molti spettatori di imparare qualcosa su un aspetto essenziale dell’esperienza americana:

Il nostro lavoro come artisti è quello di mettere uno specchio sul mondo e lasciare che la gente veda il riflesso, per insegnare loro un aspetto della vita e dell’esperienza umana di cui potrebbero non essere consapevoli. Ogni volta che siamo ignoranti su qualcosa, solitamente lo temiamo o lo giudichiamo o non ci piace. Penso che il nostro lavoro sia cercare di trovare queste piccole aree del mondo e mostrare un po’ di umanità.

Sheridan rivela a quali modelli letterari e cinematografici si è ispirato nella realizzazione della serie:

Sono stato molto influenzato da scrittori come Cormac McCarthy, Larry McMurtry, Toni Morrison, che hanno scritto sul periodo intorno alla Guerra Civile, che ovviamente è un tema molto simile. Ci sono molti western a riguardo. Per quanto riguarda i film, fondamentale è stato vedere Gli spietati, quando ero nella tarda adolescenza o poco più che ventenne. Lo stesso discorso vale per Balla coi lupi, dove si guarda il genere western attraverso una lente completamente nuova che non era mai stata esplorata prima.

Il successo di Yellowstone si può del resto anche capire da quanti neowestern sono apparsi su piccolo schermo negli ultimi anni. Citiamo ad esempio Il reboot di Walker Texas Rangers su CW, Outer Range su Amazon, o la serie in sviluppo sulla FOX tratta dal film Hell or High Water, scritto proprio da Sheridan (non coinvolto però nella realizzazione della serie). Ma non solo: ricordiamo che si è appena conclusa la prima stagione di 1883, il primo spinoff di Yellowstone, e altri due spinoff, 6666 e 1932, sono attualmente in sviluppo.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: Variety