Dall’acquario di una cucina ad una pioggia su Duluth e dintorni, sono i pesci ad aprire e chiudere idealmente il sesto episodio di Fargo, ed è più di una semplice sensazione di già visto quella che ci riporta alla mente il famosissimo finale di Magnolia di Paul Thomas Anderson, nel quale una pioggia di rane si abbatteva indistintamente sulle miserie dei protagonisti. È l’elemento esterno, estemporaneo, quasi divino, che se ne frega dei protagonisti, dei loro desideri, del loro semplice cammino all’interno della storia, e arriva in modo irruento e senza giustificazione per scombinare le carte. I Coen ci hanno costruito una filmografia intera su questa inafferrabilità del caso e del destino, sui piccoli e mediocri uomini che si dibattono come pesci in un acquario finché, dall’alto, una mano arriva a tirarli fuori per ucciderli e sbranarli. La metafora iniziale è chiara, ed è l’unica chiave di lettura di Buridan’s Ass e in generale della storia che stia...