La nostra recensione della stagione 5 di Fargo, la serie di Noah Hawley trasmessa su Sky Atlantic

A metà Ottocento, lo statista britannico Benjamin Disraeli scrisse che “il debito è il padre d’una numerosa figliolanza di follie e di delitti”. Guardando la quinta stagione di Fargo, da poco conclusasi, si ha la netta sensazione che il suo creatore Noah Hawley abbia mosso i propri passi da un concetto assai simile per costruire la parabola dolce, esilarante e cruenta della casalinga Dot Lyon (Juno Temple), del suo persecutore Roy Tillman (Jon Hamm) e della miriade di personaggi che orbitano, volenti o nolenti, attorno a essi.

Ciò che salta all’occhio sin da subito è il formidabile mosaico di volti e talenti messi insieme per comporre questo quinto capitolo dell’antologia targata FX. Non ci aspettavamo nulla di meno, ma le prove attoriali di Temple (finalmente in un ruolo all’altezza delle sue potenzialità), Hamm e di tutti i comprimari lasciano il segno, ve...