Buone notizie: nel giorno del suo meritatissimo rinnovo per una terza stagione, Hannibal consegna al pubblico un esempio di costruzione drammatica da manuale. A un primo esame, Ko No Mono potrebbe in realtà risultare una puntata tra le meno adrenaliniche dello show creato da Bryan Fuller, ma il suo scopo è chiaro: fare chiarezza sugli interrogativi affastellatisi in rapida successione negli ultimi episodi, non rinunciando a un approfondimento psicologico che arricchisce notevolmente il ritratto dei protagonisti.

Ko No Mono – diretto con mano sapiente da David Slade – si apre con un simbolico “rito di passaggio” culinario: Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen) serve a Will Graham (Hugh Dancy), suo paziente e discepolo assassino, una cena la cui prima portata consiste in uccelli ortolani impastellati dopo essere stati annegati (vivi) nell’Armagnac. I suddetti uccellini vanno mangiati in un sol boccone, con “ossa e tutto”, come precisa lo chef a un Wil...