Facendosi strada fra legittimi dubbi e perplessità, la quarta stagione di Homeland ha convinto episodio dopo episodio, costruendo un arco narrativo nuovo, forte e sorprendente. 13 Hours in Islamabad continua su questa scia positiva, con più svolte inattese di quante ci aspetteremmo, la maggior parte ben gradite. Mancano due atti al finale di stagione – non di serie, che è già stata rinnovata per il prossimo anno – e il thriller fantapolitico di Showtime continua ad tenerci sulle spine.

Dopo lo sconcertante ed esplosivo finale di due settimane fa, gli occhi erano puntati sull’ambasciata americana in Pakistan e sulle mosse di Haqqani. E non perché non ci interessasse la sorte di Carrie e di Saul, ma perché la vita dei nostri due protagonisti – qua la scrittura cammina davvero sul filo dell’incredulità – non era in condizione di “reale” pericolo. Molto più devastanti, per i co-protagonisti, sono invece gli esiti dell’attacco all’ambasciata americana. Haqqani a...