Le premesse alla base di Penny Dreadful non erano delle più incoraggianti. Ennesima incursione nella mitologia horror della letteratura vittoriana, il gotico che ancora una volta torna in vita – a volte, letteralmente – rielaborando parzialmente se stesso, nuova variazione sul pastiche già realizzato da Alan Moore negli anni ’90 con la sua Lega degli Straordinari Gentleman. E tutto questo senza contare che, negli ultimi tempi, l’orrore televisivo è stato raramente all’altezza delle aspettative (Salem, anyone?). Tuttavia il nuovo prodotto di Showtime sorprende e convince, distinguendosi fin da subito per il cast di alto livello, per l’approccio elegante al materiale originale, per la cura artistica riservata alla ricostruzione del grigiore della Londra di fine Ottocento. Il furore di personaggi letterari esplorati in ogni loro sfumatura trova una nuova casa, e non cessa di esercitare un certo fascino macabro.

Night Work gestisce senza fretta, tanto da non portare del ...