Quando Robert Lawrence Stine decise di dare vita alla serie di libri Piccoli Brividi, un sacco di ragazzi provenienti da tutto il mondo compresero il potenziale del genere horror. Un genere che agisce direttamente sul corpo di chi fruisce l’opera, facendo salire l’ansia e spingendo il cervello a produrre più adrenalina e cortisolo. La paura, infatti, ci spinge a capire se il pericolo che abbiamo di fronte sia reale o meno, preparando il nostro organismo a reagire di conseguenza. La realizzazione che questo pericolo proviene da un’opera di immaginazione, permette quindi il rilascio di endorfine e dopamina, suscitando benessere nel lettore/giocatore/spettatore. Insomma: grazie a Piccoli Brividi, negli anni Novanta molti ragazzi hanno scoperto che l’horror fa stare bene.

Il successo di questa collana ha dato inevitabilmente vita a una miriade di prodotti trans-mediali, come videogiochi, film e una serie TV, trasmessa su Italia 1 dal 1997 al 1999. Eppure ai fan non sono bastati ques...