Raël, l’ultimo profeta è il documentario di Netflix, uscito il 7 febbraio 2024, che esamina la storia del movimento raëliano, fondato negli anni Settanta da Claude Vorilhon (soprannominato Raël) sulla base della presunta rivelazione che degli alieni, chiamati Elohim, fossero responsabili della vita sulla Terra.

Il documentario fornisce un punto di vista oggettivo sul movimento intervistando, oltre all’autonominatosi profeta Claude Vorilhon, anche diversi adepti che hanno fatto parte del culto per più di trent’anni, alcuni dei quali hanno anche deciso di lasciarlo, diventando dei forti critici di quella che viene più volte definita una setta, soprattutto per quanto riguarda alcune dichiarazioni pseudoscientifiche in cui Raël e la dottoressa Brigitte Boisselier, hanno promosso la clonazione umana, fino all’annuncio (rivelatosi poi una colossale menzogna) della nascita del primo clone umano, una bambina battezzata Eva.

Attraverso la narrazione di un’inchiesta promossa da due giornaliste che si sono infiltrate nel culto, il documentario espone sia il suo leader che alcune pratiche poco ortodosse dei suoi seguaci, soprattutto in tema di quella che loro definivano libertà sessuale e svela tutti i lati oscuri di Raël e del suo culto tutt’altro che morto, nonostante la fuga sia dalla Francia che dal Canada.

Going Clear: Scientology e la prigione della fede

Disponibile in Italia su Now, Going Clear: Scientology e la prigione della fede (2015), basato sull’omonimo libro di Lawrence Wright, è un interessante documentario prodotto da HBO che nasce dalla decisione di Mark Rathbun, ex braccio destro di David Miscavige (il successore del fondatore di Scientology, Hubbard), di condividere il suo sapere sulla religione, dopo aver deciso di lasciare il movimento nel 2004.
Nella docuserie, vincitrice di 3 premi Emmy, Rathbun parla del rapporto di John Travolta e Tom Cruise con questa fede e del ruolo da lui assunto nel divorzio di Cruise dalla prima moglie Mimi Rogers e da Nicole Kidman, in una serie di affermazioni che vennero categoricamente smentite sia da Scientology che da Travolta, con Cruise che scelse invece la strada del silenzio. Il documentario parla del ruolo unico di Cruise all’interno del movimento e di come non sia paragonabile a nessuna delle star reclutate da Scientology, se non forse – quantomeno in termini di donazioni – a quanto versato da Nancy Cartwright, la voce di Bart nei Simpson nelle casse del movimento. Tra rivelazioni scioccanti ed un tentativo di analisi del ruolo dei membri più noti di questa dottrina all’interno di Scientology, Going Clear: Scientology e la prigione della fede fornisce un punto di vista interessante su quello che è probabilmente il culto più noto del pianeta, ma anche su cosa personaggi in vista come Cruise sappiamo davvero della religione che professano.

Wild Wild Country

Disponibile su Netflix, Wild Wild Country (2018) è la storia della caduta di Osho (noto come Baghwan) e del suo tentativo di istituire negli Stati Uniti una comune con i suoi seguaci. La docuserie in 6 episodi è arricchita da moltissimi filmati dell’epoca (siamo nei primi anni Ottanta) e da interviste ai seguaci del santone che raccontano il fallimento del loro tentativo di istituire questa comune osteggiato dagli abitanti del piccolo villaggio Antelope, in Oregon, soprattutto per il modo in cui il gruppo (non diversamente da quelli di Raël) praticava l’amore libero. Uno dei personaggi più interessanti e controversi, nonché l’indiscussa protagonista del documentario, intervistata dagli autori, è senza dubbio l’ex assistente di Osho, Sheela, rifugiatasi a vivere in Svizzera. Attraverso le sue parole si dà vita al racconto di come un movimento nato per promuovere la pace, tra scontri verbali e fisici con le autorità americane, si sia trasformato in qualcosa di completamente diverso, andando contro quegli stessi principi che promulgava, ma anche di come il bigottismo della società americana abbia influito negativamente sul movimento.

L’assedio di Waco

L’assedio di Waco (2023), il documentario in 3 puntate di Netflix, con interviste ed immagini inedite racconta le 7 settimane di assedio del complesso di Waco, in Texas, sede della setta religiosa dei davidiani e dal suo leader David Koresh. Quando le autorità si presentarono presso il compound per eseguire un mandato di perquisizione per la sospetta presenza di armi non regolarmente denunciate, tra loro ed i membri della setta scoppiò una guerriglia durata 51 interminabili giorni che culminarono in una vera e propria carneficina in cui morì anche il leader della setta, conclusasi con un incendio che devastò il ranch di Mount Carmel. La rievocazione del più grande assedio avvenuto su suolo americano è un racconto teso e coinvolgente degli eventi, che grazie a materiali inediti di archivio e ricostruzioni fatte con le più avanzate tecnologie odierne, fornisce un racconto efficace di quei terribili giorni.

Seduced: Inside the NXIVM Cult

Il documentario Seduced: Inside the NXIVM Cult (2020), disponibile sulla piattaforma Prime Video approfittando dell’offerta di 14 giorni d’uso gratuito di MGM+, racconta cronologicamente la storia ed il disfacimento della setta Nxivm attraverso le parole di India Oxenberg, figlia di Catherine Oxenberg, star del Dynasty degli anni Ottanta, nonché una discendente della famiglia reale britannica, che rimase coinvolta nel culto guidato da Keith Raniere e fu reclutata da Allison Mack, ex star di Smallville, per entrare a far parte del DOS, un gruppo di schiave sessuali che doveva essere costantemente a disposizione del leader della setta, che esercitava su di loro un potere psicologico assoluto. A differenza di The Vow, altro noto documentario sul Nxivm, prodotto da HBO, Seduced: Inside the NXIVM Cult è il racconto personale sulla vicenda sia da parte di India che della madre Catherine, che per anni ha cercato di salvare la figlia, ed offre un punto di vista sentito e coinvolgente, dando contemporaneamente voce alle famiglie delle persone che vengono reclutate in un culto.

Heaven’s Gate: The Cult of Cults

Vi parliamo di Heaven’s Gate: The Cult of Cults, disponibile su Max e non in Italia, perché è forse uno dei documentari più completi che possiate trovare su un culto legato agli UFO, nello specifico quello dei seguaci di Heaven’s Gate, guidati dall’autoproclamatosi messia Marshall Applewhite, noto con il nome di “Do”, e da Bonnie Nettles, detta “Ti”, che crearono una sorta di neo-religione in un misto tra cristianesimo, tradizioni tratte dalla New Age e da Star Trek. Con dovizia di particolari il documentario affronta anche gli elementi più oscuri del culto, inclusa un’ondata di castrazioni che ebbe luogo al suo interno, il fatto che alle coppie sposate fosse proibito avere qualsiasi rapporto fisico o che, come in Scientology, i membri delle famiglie che rigettavano il culto dovevano essere immediatamente allontanati e disconosciuti. Dopo una ricostruzione della storia della setta, Heaven’s Gate: The Cult of Cults culmina nell’episodio finale, che racconta gli eventi che portarono al suicidio di massa del 1997, il più grave mai avvenuto su suolo americano, in cui i seguaci di Applewhite si tolsero la vita con un mix di fenobarbital e vodka, prima di soffocarsi con un sacchetto di plastica infilato in testa.

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