Come abbiamo avuto occasione di affermare in altri articoli: sino a qualche anno fa non ci saremmo mai potuti aspettare un risultato tanto positivo da una serie TV basata su Fallout. Per essere precisi, non ci saremmo mai potuti aspettare un tale risultato, in generale, da uno show tratto da un videogioco. Dopo un lungo periodo nel quale le trasposizioni legate a questo splendido medium non sono riuscite a convincere pressoché nessuno, sembra che finalmente siamo entrati in una nuova era. Il mondo del cinema si sta infatti lasciando lentamente alle spalle il mercato del fumetto, per avviarsi lungo una nuova strada. Una strada costruita da successi al botteghino come Super Mario Bros. – Il film e Five Night at Freddy’s e da prodotti televisivi del calibro di Arcane e The Last of Us.

Certo, siamo d’accordo tutti che sarebbe bello che il cinema vivesse maggiormente di vita propria, senza pescare da IP già esistenti. La verità, però, è che la base di appassionati offerta da queste proprietà intellettuali è una sorta di “rete di sicurezza” che permette alle aziende di lavorare con maggiore tranquillità. Con la certezza che qualcuno, senza dubbio, fruirà della loro opera sin da subito, abbassando quindi il rischio d’impresa.

In ogni caso, riuscire a rielaborare il lessico videoludico per un altro medium non è certo facile. Per questo motivo non possiamo che essere assolutamente felici del risultato ottenuto da Fallout. Ma quali potrebbero essere gli altri videogiochi postapocalittici meritevoli di attenzione? In occasione dell’uscita della serie ideata da Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner abbiamo deciso di raccogliere cinque titoli che vi consigliamo di recuperare assolutamente. Cinque titoli perfetti nel caso stiate amando Fallout o, semplicemente, che siate appassionati di queste affascinante setting narrativo.

Fallout Wasteland 3

WASTELAND 3

Partiamo subito col botto: Wasteland 3 è un gioco di ruolo sviluppato dai ragazzi di inXile Entertainment e pubblicato da Deep Silver. Il titolo è ambientato nelle lande ghiacciate di un Colorado postapocalittico e il giocatore si trova a interpretare un gruppo di sopravvissuti decisi a fare qualsiasi cosa pur di rimanere in vita. Una missione che non sarà di certo facile, vista la complessità di un mondo ormai basato sulla violenza e sulle lotte di potere. I nostri eroi dovranno infatti fare i conti con il Patriarca e i suoi eredi, un gruppo di folli individui deciso a determinare con il pugno di ferro il futuro dell’Arizona.

Wasteland 3 non è un gioco facile e non vuole esserlo. Gli sviluppatori hanno infatti lavorato per dare vita a un’opera complessa non solo nelle scelte narrative che saremo chiamati a prendere, ma anche nella struttura delle quest e negli scontri con i vari nemici che ci troveremo di fronte. In ogni caso, se amate le situazioni più tese viste in Fallout e se vi siete sempre chiesti come avreste reagito voi di fronte ad alcuni bivi morali, allora l’opera di inXile Entertainment è ciò che fa per voi. Un ultimo consiglio: se giocate su PC o su Xbox, sappiate che Wasteland 3 è compreso nel mai abbastanza elogiato Game Pass di Microsoft.

Fallout Mad Max

MAD MAX

Quando si pensa a scenari postapocalittici, è impossibile non tirare in ballo opere incredibili come Mad Max. Che si tratti dei film originali o del “recente” Fury Road poco importa: Mad Max è da sempre una garanzia di follia e di qualità. Un’affermazione vera anche quando si parla di videogiochi, dato che il Mad Max sviluppato da Avalanche Studios nel 2015 è tutto tranne che un gioco da sottovalutare. Il team svedese, infatti, è riuscito a dare vita a un’opera compatta, viscerale e appagante. Un titolo che prende in prestito alcuni elementi da capolavori come Batman: Arkham Asylum, per poi aggiungerci un tocco personale in grado di emergere nella formula finale.

La trama è inoltre collegata al già citato Fury Road, dato che il titolo è ambientato prima del film diretto da George Miller. Durante uno scontro con uno dei figli di Immortan Joe, Max vede distrutta la sua storica auto V8 Interceptor. Grazie a un bizzarro meccanico di nome Chumbucket, però, il nostro eroe entrerà in possesso della Magnum Opus, una splendida vettura tramite la quale potrà mettere in atto la propria vendetta e recuperare così il suo prezioso motore V8. Come vi accennavamo: Mad Max è un gioco assurdo, fatto di corse adrenaliniche, scontri all’arma bianca e un caos dal fascino inarrestabile. Un titolo perfetto per tutti coloro che vogliono rimanere il più possibile in un mondo desertico in pieno stile Fallout.

Enslaved

ENSLAVED: ODYSSEY TO THE WEST

Cosa succede quando abbandoniamo il deserto in favore di una natura più lussureggiante? Semplice: possiamo imbatterci in titoli come Enslaved: Odyssey to the West, piccola chicca targata Ninja Theory uscita nel 2010 su PlayStation 3 e Xbox 360 (e nel 2013 su PC). La storia ci mette nei panni di Monkey, uno strano individuo rinchiuso in una cella che viene liberato da una ragazza di nome Trip. Una liberazione che dura poco, dato che Trip “chiede” a Monkey di riportarla sana e salva nel suo villaggio natale. Nel caso l’uomo si rifiutasse, la ragazza non si farebbe problemi ad attivare una speciale fascia usata per causare dolore agli schiavi. Ha quindi inizio un viaggio attraverso un mondo devastato e controllato dalle macchine. Un mondo pericoloso, dove i buoni sentimenti vengono soffocati dall’asprezza della vita.

Enslaved: Odyssey to the West è un’opera liberamente tratta dal classico della letteratura cinese “Viaggio in Occidente”. Il tutto mescolato con un pizzico di “Matrix” che rende il piatto ancora più saporito. Stiamo parlando di un gioco amato da pubblico e critica, ma che purtroppo non ha soddisfatto appieno Namco, publisher del titolo che si è detto “deluso” dai risultati ottenuti. Per questo motivo, infatti, siamo di fronte a un gioco che non vedrà mai un sequel. Un vero peccato, visto il potenziale del worldbuilding messo in piedi dal team inglese. Un’ultima chicca: la maggior parte del lavoro di Concept Art è stato realizzato dall’italianissimo Alessandro Taini, artista eccezionale che di recente è stato premiato con un Emmy per Star Trek: Prodigy.

Fallout State of Decay 2

STATE OF DECAY 2

Fallout ha la caratteristica straordinaria di alternare momenti più divertenti e divertiti a situazioni tese e cariche di pathos. Se amate quest’ultimo mood, allora State of Decay 2 è il titolo che state cercando. Sviluppato da Undead Labs e pubblicato da Microsoft Studios nel 2018, State of Decay 2 è un gioco di sopravvivenza in terza persona che ci mette nei panni di un gruppo di persone costrette a resistere in un mondo ormai popolato da zombie e creature mutanti.

Il punto di forza principale del gioco sta nella complessità con la quale il giocatore deve gestire le proprie risorse. Non solo perché ogni personaggio ha abilità e caratteristiche uniche che stabiliscono l’approccio all’azione, ma anche perché i sopravvissuti dovranno dare vita a una comunità autosufficiente. Una comunità dove cibo, sanità e strumentazioni varie risulteranno fondamentali per rimanere in vita. Nel caso sottovalutiate l’importanza di queste meccaniche, sappiate che i vostri personaggi potrebbero andare incontro a una morte definitiva. State of Decay 2, infatti, non perdona e vi farà percepire il peso di ogni vostra decisione.

Rage

RAGE

Chiudiamo la nostra lista con Rage, sparatutto in prima persona del 2011 sviluppato da id Software, il team che ha dato i natali a capolavori del calibro di Doom. Ambientato nel 2135 in una Terra che ha subito i danni di un letale asteroide, Rage ci getta in un mondo violento dove vige la legge del più forte. Esattamente come i Vault di Fallout, in questo titolo troviamo le Arche, dei rifugi sotterranei che hanno permesso a migliaia di persone di sopravvivere per tentare di popolare nuovamente il mondo. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi.

Nel 2019 i ragazzi di Avalanche Studios, già citato in questo articolo per aver sviluppato Mad Max, hanno collaborato con id Software per dare vita a Rage 2, sequel ambientato 30 anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo. Rage 2 non ha ottenuto però il successo del suo predecessore, dimostrando non solo delle lacune nella gestione dell’open world, ma privando il titolo di alcune caratteristiche (come la co-op) che avevano reso famoso il primo episodio. Insomma: se vi piace l’atmosfera di Rage, il nostro consiglio è quello di tuffarvi sul titolo originale del 2011.

E voi che cosa ne pensate? Quale di questi titoli avete già recuperato? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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