Doveste riuscire a sopravvivere all’ingarbugliatissimo tutorial, alla frustrazione generati dalle numerose dipartite, già nelle prime missioni, ad un sistema di controllo poco preciso e curato allora potreste trovare in Clandestine un’interessante produzione, soprattutto qualora foste appassionati di titoli un po’ sparatutto ed un po’ stealth, con meccaniche di gioco particolari ed un’atmosfera smaccatamente anni ’90, qualcosa alla Mission Impossible insomma, senza Tom Cruise ma con un’affascinante spia sovietica ed un capacissimo hacker statunitense. Katya e Martin lavoreranno quindi insieme, ed il come è il grande perché di Clandestine, la sua essenza, che genera un gameplay asimmetrico ed originale, ma non abbastanza curato da riuscire ad esaltare.
Il gioco di Logic Artist è praticamente diviso in due. La parte che si gioca prendendo il controllo di Katya è quanto di più vicino esista ad uno stealth vecchio sti...
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