Indipendente più nella forma che nelle idee, in realtà uniformato come pochi altri ad una moda imperante, Chronic è un raro esempio di film che appare sbagliato fin dall’inizio, fin dalla sua concezione. Il racconto è quello di un infermiere che lavora con i pazienti malati terminali. Sta a casa loro, li aiuta in tutto quello di cui hanno bisogno, è amorevole e servizievole. Tutto però ha un prezzo e sembra che l’infermiere premuroso non riesca ad essere così affettivo anche nella vita privata. Per mettere in scena tutto questo vengono scelti i silenzi e i momenti più banali ma senza un pensiero dietro, non c’è nulla che motivi una scelta così difficile e punitiva per lo spettatore, nulla se non l’ambizione ad uniformarsi ad un linguaggio standardizzato per le produzioni autoriali.

Franco costruisce il film affiancando paziente a paziente, di malato in malato il suo protagonista è al centro di scene tra il quotidiano, il disperato e il divertente. Viene cacciato...