Il direttore artistico del Festival di Venezia, Alberto Barbera, ha avuto modo di parlare con il The Guardian qualche giorno fa e di affrontare un tema spinoso come la presenza, alla kermesse, di autori che parte dell’opinione pubblica vorrebbe “cancellare” come Woody Allen, Roman Polanski e Luc Besson.

Alberto Barbera ha affermato che, a suo modo di vedere, non ha senso che un Festival sia più severo di un tribunale, nel momento in cui si parla di autori che non sono stati ritenuti colpevoli:

Per quale motivo dovremmo vietare un film di [Allen e Besson] quando non sono colpevoli di fronte alla giustizia? Perché dovremmo essere più severi [di un tribunale] nei loro confronti? Dobbiamo avere fiducia nel sistema giudiziario.

Inoltre aggiunge:

Ho discusso della questione con tutti i miei collaboratori e colleghi. Avevamo previsto attacchi e insulti. Ma questo è il momento in cui viviamo, c’è una sensibilità particolare su questioni come queste.

Poi, nello specifico di Woody Allen (che è intervenuto in prima persona al Festival) e Roman Polanski (presente solo col suo film) dice:

Dopo quasi 25 anni, perché avremmo dovuto bandire un film di Woody Allen? È impossibile, oggi, distribuire i suoi film negli Stati Uniti, il che è assolutamente assurdo. Polanski è uno degli ultimi grandi maestri del cinema europeo. Ha commesso enormi errori 50 anni fa (ECCO I DETTAGLI SU WIKIPEDIA). Ha riconosciuto di essere colpevole. Ha chiesto perdono alla vittima e la vittima ha concesso il suo perdono. Io non sono un giudice chiamato a pronunciare un giudizio sul comportamento scorretto di qualcuno. Bisogna distinguere tra l’uomo e l’artista. Io sono un critico cinematografico, il mio lavoro è giudicare la qualità dei film. Ma ovviamente è una situazione molto difficile. Sono abbastanza sicuro che tra qualche decennio, tutti avranno dimenticato la storia dello stupro di Polanski, ma continueranno ad ammirare i suoi film.

Cosa ne pensate delle considerazioni di Alberto Barbera? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dire la vostra qua sotto!

FONTE: The Guardian

SPECIALE FESTIVAL DI VENEZIA

Classifiche consigliate