Un nuovo offerente si è fatto avanti per acquistare un pezzo di Paramount Global, nello specifico gli studi cinematografici e televisivi: si tratta di Apollo Global Management, una società di private-equity, secondo quanto segnalato sul Wall Street Journal.

Nello specifico, il fondo avrebbe fatto un’offerta sostanziosa di 11 miliardi di dollari (ben sopra la valutazione di mercato dell’intera Paramount Global, quotata 7.3 miliardi di dollari, il che lascia intendere che si includa anche un po’ del debito a lungo termine, quotato a 14.6 miliardi) per acquisire Paramount Pictures e Paramount TV, ovvero lo studio lot di Los Angeles, le library, le attività produttive cinematografiche e televisive, e l’infrastruttura distributiva cinematografica. Dall’offerta sono invece esclusi il canale televisivo broadcast CBS, i canali via cavo come BET, Comedy Central, Nickelodeon, MTV e le piattaforme televisive Paramount+ e Pluto TV.

La notizia ha fatto impennare il titolo in borsa dell’11%.

È un’opzione interessante per Shari Redstone e il suo gruppo National Amusements, che controlla il 77% delle azioni con diritto di voto della major, ma soprattutto lo è per gli azionisti di Paramount Global che stanno cercando una via d’uscita da una situazione che si sta via via incancrenendo a causa dello storico calo delle attività televisive (su cui il gruppo è particolarmente esposto): negli ultimi cinque anni il valore di mercato della compagnia è crollato.

Tuttavia, non è l’unica opzione. È ancora in valutazione l’offerta di David Ellison, che ha proposto a Redstone un’acquisizione di National Amusements da parte di un consorzio e poi far fondere la sua Skydance con Paramount Global.

Proposta molto allettante anche quella di Allen Media Group, che ha offerto 30 miliardi di dollari per acquisire Paramount Global, tuttavia è sembrata più una mossa per muovere il mercato anziché qualcosa di realmente concreto (non sono infatti chiari i finanziatori). Stesso dicasi per le voci circolate a dicembre di un interesse da parte di David Zaslav per fondere Warner Bros. Discovery e Paramount Global.

Nel frattempo, Paramount Global sta togliendo il “grasso in eccesso” per favorire una vendita o una fusione, tagliando le spese, licenziando il personale non necessario (800 impiegati solo il mese scorso) e limitando gli investimenti.

Risulta sempre più improbabile, comunque, che alla fine si arrivi a un’acquisizione di tutta la compagnia: è più verosimile che le attività più “rischiose” per il futuro (come i canali televisivi) vengano scorporate e cedute a un fondo. La piattaforma streaming Paramount+, invece, potrebbe essere ceduta a Comcast pensando a una fusione con Peacock, un’opzione che le due compagnie stanno attualmente valutando.

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