Un paio di settimane fa, la moglie di Bruce WillisEmma Heming, ha aggiornato sulle sue condizioni di salute e su quello che la sua famiglia sta attraversando nel corso di un intervento a Today (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Dalle pagine del New York Post questa volta è Glenn Gordon Caron a toccare la questione. Caron, per chi non lo sapesse, è l’ideatore di Moonlighting, la serie tv con Bruce Willis e Cybill Shepherd andata in onda per la prima volta sull’ABC negli USA dal 1985 al 1989 per un totale di 67 episodi. Si tratta della produzione che, prima del trionfo commerciale del capitolo che ha inaugurato la saga di Die Hard, aveva piazzato Willis sul radar delle star in ascesa a Hollywood negli anni ottanta.

Caron, parlando dell’operazione in atto per portare Moonlighting in streaming, spiega:

Il processo [per portare Moonlighting in streaming, ndr.] è durato abbastanza a lungo e la malattia di Bruce è progressiva, quindi sono riuscito a comunicare con lui prima che la malattia gli impedisse di farlo, come purtroppo avviene ora, sperando di far tornare lo spettacolo di fronte al pubblico. So che è davvero felice al pensiero che lo show sarà nuovamente disponibile per il pubblico, anche se non può dirmelo. Quando ho potuto trascorrere del tempo con lui, ne abbiamo parlato e so che è emozionato.

Dice anche che riesce a visitare l’amico con regolarità, almeno una volta al mese, e di tenersi costantemente aggiornato sullo stato di salute di Bruce Willis anche tramite la moglie:

La sua tipica gioia di vivere è scomparsa. Ho cercato molto duramente di rimanere nella sua vita. Quello che rende [la sua malattia] così inaccettabile è che se hai mai trascorso del tempo con Bruce Willis, sai che non c’è nessuno che avesse più gioia di vivere di lui. Amava la vita e adorava svegliarsi ogni mattina e cercare di vivere la vita appieno. Quindi l’idea che ora veda la vita attraverso una porta a scorrimento, per così dire, ha poco senso.

Poi aggiunge che quando si incontrano, Caron crede che Willis sappia chi è nei “primi minuti” della sua visita, tuttavia:

Non è qualcosa che avviene dal punto di vista verbale. Una volta era un lettore vorace … e ora non legge più. Tutte quelle abilità linguistiche non sono più disponibili per lui, eppure è ancora Bruce. Quando sei con lui sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la sua gioia di vivere è scomparsa.

Bruce Willis, lo ricordiamo, è affetto da demenza frontotemporale, una diagnosi che, purtroppo, appariva scontata già quando era stato reso noto il suo ritiro dalle scene a causa dell’afasia.

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FONTE: New York Post

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