John Woo è attualmente nei cinema con Silent Night – Il silenzio della vendetta (LEGGI LA RECENSIONE), la pellicola d’azione senza dialoghi interpretata da Joel Kinnaman.

Nel corso di un’intervista, il regista ha ricordato una delle sue pellicole americane più celebri, Mission: Impossible 2 (LEGGI LO SPECIALE), discutendo nello specifico di un paio di argomenti: le interferenze creative di Tom Cruise e lo stunt che l’attore ha richiesto di fare in prima persona implorandolo letteralmente.

Vediamo, nello specifico, cos’ha raccontato.

Mission: Impossible 2 e le interferenze creative di Tom Cruise

Si è spesso detto che Tom Cruise abbia voluto in qualche modo estromettere John Woo dal processo di montaggio di Mission: Impossible 2. Discutendo con l’autorevole testata citata, il regista ha chiarito una volta per tutte la questione.

In realtà, non poteva farlo. Ma dopo che il film è stato completato, è andato in Australia in vacanza e poi ha voluto che una telecamera venisse installata nella sala di montaggio per vedere il nostro lavoro perché voleva sapere cosa stessimo facendo, e non glielo abbiamo permesso. Ha cambiato idea. Gli ho detto che avevo bisogno di montare il mio film senza interferenze, e lui ha capito.

Il pericoloso stunt che Tom Cruise ha “implorato in lacrime” di fare senza controfigure

Chiaramente, lo stunt di Mission: Impossible 2 di cui parla John Woo è quello in cui vediamo Tom Cruise scalare una parete rocciosa. Una scena che la star ha richiesto praticamente in lacrime di poter fare in prima persona perché aveva già delle idee molto chiare sul perché non poteva essere uno stutman a farla.

Spiega John Woo:

Abbiamo girato una scena in cui lui sta scalando una parete alta 2000 piedi. Avevamo a disposizione tre controfigure, tutti ottimi scalatori. Ho detto “Ok, da questo lato salta dall’altra parte, c’è solo un cavo”. Lui però mi dice “No, no, lascia che lo faccia io”. Al che gli domando per quale motivo facendogli notare “No, è troppo pericoloso. Non ci sono protezioni. Cosa succederebbe se commettessi un errore?”. E poi lui “No, John, credimi, posso farlo”. Mi stava supplicando con le lacrime agli occhi. Ha fatto tutto senza una controfigura. Mi disse “Il pubblico lo nota quando usi una controfigura. Il movimento del corpo è così diverso dal mio. Anche da dietro, sanno che non sono io”.

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FONTE: The New York Times

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