La polemica prevalente all’indomani della Notte degli Oscar è stata quella legata allo schiaffo di Will Smith contro Chris Rock, ma non è stato l’unico argomento di discussione: serpeggiava infatti anche un certo malcontento rispetto a quanto detto dalle tre presentatrici dell’Oscar al miglior film d’animazione sul palco del Dolby Theatre.

Ora, passati dieci giorni, Phil Lord e Chris Miller hanno scritto un editoriale su Variety rivendicando il concetto che l’animazione è cinema. I produttori di I Mitchell contro le macchine hanno  esordito così:

Domenica scorsa, durante una cerimonia degli Oscar ricca di eventi, è passato forse inosservato il momento in cui tre attrici identificate come principesse Disney hanno presentato il premio al miglior film d’animazione leggendo “i film d’animazione fanno parte di alcune delle nostre esperienze formative più importanti da bambini. Così tanti bambini guardano questi film ancora, ancora e ancora… e ancora e ancora e ancora… penso che alcuni genitori là fuori sappiano esattamente ciò di cui stiamo parlando!”

Inquadrare i cinque candidati all’Academy Award per il miglior film d’animazione come il prodotto di un’azienda fatto per i bambini, che i genitori devono sopportare a fatica, potrebbe essere giudicato semplicemente una distrazione. Ma per chi di noi ha dedicato la vita a fare film d’animazione, questa distrazione è diventata una consuetudine. Il capo di un importante studio d’animazione una volta ha detto a un’assemblea di animatori che, se avessimo giocato bene le nostre carte, un giorno saremmo stati “promossi al live-action”. Anni dopo, un altro dirigente di un altro studio ha detto che un certo film d’animazione che avevamo fatto era così bello che gli  aveva ricordato un “vero film”.

I due produttori spiegano di essere attivamente al lavoro per far aumentare gli stipendi agli animatori (una trattativa è in corso con la Alliance of Motion Picture and Television Producers), e suggeriscoo di seguire l’hashtag #NewDeal4Animation su Twitter. E continuano lodando il cinema d’animazione:

I film d’animazione regolarmente dimostrano un’eccellenza nella fotografia, nel design, nei costumi e nell’interpretazione. Sono alcuni dei film meglio diretti dell’anno. Hanno tra le colonne sonore più curate in assoluto. E sono anche dei successi! Quando i giornalisti si lamentano del fatto che molti film candidati all’Oscar non hanno avuto successo, si dimenticano che Luca, Raya, I Mitchell contro le macchine sono stati tra i 10 film più visti in streaming dell’anno (sette su 10 sono film d’animazione). E 13 dei 50 film che hanno incassato di più di tutti i tempi sono film d’animazione. E una grande percentuale di spettatori di film d’animazione sono adulti non accompagnati da bambini. L’animazione è per tutti, e gli studios lo sanno, per questo investono cifre senza precedenti nell’animazione.

A questo punto, i due fanno una proposta molto concreta per riparare all’errore compiuto quest’anno sul palco degli Oscar:

L’anno prossimo invitate un cineasta importante a presentare il premio per l’animazione, e inquadrate l’animazione come cinema.

Guillermo del Toro, che produce, dirige e ama l’animazione, potrebbe ricordare al pubblico che l’animazione è nata prima del cinema, e che senza lo zoetrope non ci sarebbe l’American Zoetrope.

Bong Joon Ho potrebbe presentare il premio, spiegando il motivo per cui ha segnalato due dei film animati nominati quest’anno (Flee e I Mitchell contro le macchine) tra i suoi 10 film preferiti dell’anno.

Mahershala Ali, un interprete coinvolgente sia nel cinema d’animazione che nel live action, potrebbe dire al mondo che l’animazione non è un genere, ma un medium che al suo meglio osserva e amplifica le sfumature della nostra umanità, permettendoci di vedere noi stessi.

Quest’anno, mentre celebravamo i 30 anni da Chi non salta bianco è, avremmo dovuto celebrare anche i vent’anni del vincitore dell’Oscar La città incantata. Non è troppo tardi per coinvolgere Hayao Miyazaki e fargli presentare il premio l’anno prossimo. Sarebbe la prima volta, per lui, sul palco degli Oscar.

E se nel 2022 abbiamo celebrato i 28 anni di Pulp Fiction, nel 2023 potremmo celebrare il trentunesimo anniversario della nomination storica come miglior film per La bella e la bestia. Quella nomination causò uno scandalo, perché alcuni temevano che un film d’animazione avrebbe potuto vincere l’Oscar come miglior film ogni anno, un sentimento che, in parte, ha spinto alla creazione dell’Oscar per il miglior film d’animazione, sia per riconoscere il contributo che l’animazione dà ogni anno al cinema, sia (per alcuni) per tenere i film d’animazione alla larga dal vincere il “vero” premio.

Guillermo del Toro, menzionato dai due, ha rilanciato l’editoriale su Twitter scrivendo:

Ogni giorno sento che ci avviciniamo a dimostrare che l’animazione è un medium – non un genere – e che è uno strumento potentissimo per narrare! E sono d’accordo con Phil Lord e Chris Miller: Hollywood dovrebbe elevare, non sminuire l’animazione.

 

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

 

 

Oscar 2024: link utili

Classifiche consigliate