La deadline è passata: alle nove del mattino ora italiana il contratto tra il sindacato degli attori SAG-AFTRA e l’associazione dei produttori di Hollywood AMPTP è ufficialmente scaduto. La proroga di 12 giorni per dare più tempo alle parti per trattare è stata inutile, e oggi (forti dell’autorizzazione conferita loro dagli iscritti al sindacato a inizio giugno) i responsabili del sindacato voteranno per dare il via libera al primo sciopero da anni.

Per la prima volta dal 1960 (quando Ronald Reagan era presidente della SAG!), attori e sceneggiatori saranno quindi in sciopero insieme, paralizzando definitivamente Hollywood. Gli sceneggiatori, lo ricordiamo, sono in sciopero dal 1 maggio, ma il sindacato degli attori ha un peso molto più importante sia per la visibilità che hanno i suoi membri (molte sono star di Hollywood, dopotutto) sia per il numero (parliamo di 160 mila iscritti, dalle comparse ai vincitori dell’Oscar).

Secondo le voci, mercoledì sera circa 45 persone tra responsabili del sindacato e responsabili dell’AMPTP si sono incontrate per una sessione last-minute di trattative che non ha prodotto risultati. Fran Drescher, presidente della SAG-AFTRA, ha quindi dichiarato:

SAG-AFTRA ha negoziato in buona fede e non vedeva l’ora di raggiungere un accordo che rispondesse in maniera adeguata alle necessità dei propri iscritti, ma le risposte della AMPTP ai problemi più importanti del sindacato sono state un insulto e hanno mancato di rispetto all’importantissimo contributo che abbiamo dato a quest’industria.

A cui ha fatto eco il capo negoziatore del sindacato, Duncan Crabtree-Ireland:

Gli studios e gli streamer hanno implementato enormi cambiamenti unilaterali nel modello di business della nostra industria, e allo stesso tempo hanno continuato a mantenere i nostri contratti congelati nell’ambra. Non è così che si tratta dei partner di valore e rispettati, persone che danno un contributo essenziale all’industria.

L’AMPTP, per contro, si è detta “profondamente delusa”:

Il sindacato ha rispedito al mittente la nostra offerta di un incremento storico nei compensi e nei pagamenti residuals, gli aumenti sostanziali nei contributi pensionistici e sanitari, le protezioni riguardo le audizioni, l’accorciamento dei contratti di opzione per le serie tv, una proposta rivoluzionaria sull’Intelligenza Artificiale che protegge l’immagine digitale degli attori, e altro ancora.

L’impressione, come per i rinnovi contrattuali degli ultimi anni, è che l’associazione dei produttori abbia preferito proporre più soldi anzichè risposte a problemi e questioni fondamentali legate ai cambiamenti dell’industria, e che questa volta gli attori abbiano deciso di non accettare. È lo stesso approccio che hanno avuto, due mesi fa, anche gli sceneggiatori. Uno sciopero combinato, sperano i sindacati, dovrebbe convincere l’AMPTP che la situazione è talmente grave da necessitare un vero e proprio cambiamento di paradigma, e non semplicemente qualche aumento nei compensi.

A mezzogiorno, ora di Los Angeles (quindi quando da noi saranno le nove di sera), si terrà una conferenza stampa nella quale verrà annunciato il risultato del voto, che è però già condizionato dalle indicazioni del consiglio, che sono “raccomandiamo uno sciopero”. Insomma, questa sera la mobilitazione dovrebbe essere ratificata.

Vi terremo aggiornati!

Fonte: Deadline

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