Da qualche giorno è disponibile su Netflix Sr. (LEGGI LA RECENSIONE), documentario prodotto da Robert Downey Jr. su suo padre, regista indipendente.

In una lunga intervista con Deadline, l’attore ha avuto modo di parlare diffusamente del film e della relazione con il genitore. Vi riportiamo le curiosità più interessanti che sono emerse.

Le sfide della lavorazione di Sr. per Robert Downey Jr.

La lavorazione del film inizia quando al padre viene diagnosticato il morbo di Parkinson. Downey Jr. racconta il suo rapporto col genitore durante le riprese:

Tutto è un rischio calcolato e questo aveva molti elementi scivolosi: uno era il declino della sua salute, l’altro il suo disinteresse per quello che Chris Smith [regista del film] e io pensavamo di fare. E il suo crescente interesse nell’arruolare Kevin Ford [co-produttore] per intervenire sul lato “non sequitur” delle cose e abbracciare in qualche modo l’informe, pur sapendo quale fosse la nostra intenzione per tutto il tempo.

Papà è venuto negli Hamptons tre volte in tre anni, e la terza volta non abbiamo filmato molto perché non era davvero in forma – non sarebbe stato rispettoso. C’è qualche frammento in cui gli do da mangiare il gelato ed è stato girato tutto con l’iPhone di Susan [Downey, sua moglie e produttrice], perché lei lo ha ripreso nella modalità “mosca sul muro”. In pratica, da subito ho capito che non ci avrebbe reso facile l’esecuzione del nostro piano creativo. Credo che, in un certo senso, gli ostacoli che ha inconsciamente posto fossero dovuti al fatto che nessuno vuole il video riepilogativo della propria vita anche se si è anziani. Perché, sapete, quando si dice che non è finita finché non è finita, nessuno vuole sapere quando è finita. Gli ho anche detto, in diversi momenti in cui avevamo bisogno di un po’ di umorismo macabro: “Papà, il terzo atto non funziona finché non tiri le cuoia”, e lui mi ha risposto: “Ehi, non mettermi fretta. Sto lavorando qui”.

Affrontare il tema della droga

Nel documentario trovano anche spazio i problemi con le droghe, che sia padre che figlio hanno affrontato. Quest’ultimo riflette su come la società percepisca questo tema, al pari di quello relativo al Parkinson:

L’era dell’informazione è andata di pari passo con la cultura della droga, che continua a prosperare e a trovare nuovi modi per uccidere. Quindi, in pratica, è come parlare di cancro. Ora, credo che la maggior parte delle culture lo capisca. L’AMA la definisce una malattia del cervello. Ecco cos’è. […] Negli anni ’80 e ’90 non so dirvi quanti artisti che ammiro avrebbero potuto essere intervistati in modo così interessante, ma tutto ciò che [gli intervistatori] volevano sapere era: “Eri davvero sotto acidi e sei andato fuori di testa quando blah, blah, blah?”. Oh Cr*sto! È diventato quasi un motivo per non avere conversazioni più interessanti, ma è comunque scomodo perché nessuno vuole ammettere la completa sconfitta nel tentativo di affrontare qualcosa come l’alcolismo o la dipendenza. Credo ancora che ci sia una parte della nostra cultura che pensa che sia una debolezza morale. Inoltre, ci si sente in colpa per tutte le cose assurde, quindi c’è il senso di colpa. Non so se mio padre abbia mai fatto pace con quegli anni perduti, o se ciò che è riuscito a fare e l’ammenda con la sua seconda moglie Laura [sia legato a questo].

Il possibile esordio alla regia di Robert Downey Jr.

Dopo aver assunto il ruolo di produttore per Sr., Robert Downey Jr. si sente pronto a passare dietro la macchina da presa? Ecco la sua risposta:

Probabilmente è l’unica cosa che mi viene richiesta per finire questa serie di lezioni di vita. Stavi parlando di Senior e Paul Thomas Anderson [regista che compare nel documentario], giusto? Quindi, la cosa più naturale è: “Beh, e tu, ragazzo?”. Mio padre diceva sempre che tutti possono recitare, ma pochi sanno dirigere e nessuno sa scrivere. Quindi, forse, parte del motivo per cui non è sempre stato un grande fan di questi grandi film di genere che stavo facendo è che probabilmente, con le sue stesse parole, avrebbe detto: “Beh, perché non scrivi qualcosa che puoi dirigere, e se reciterai o meno è irrilevante perché chiunque può recitare”. Non so se sono del tutto d’accordo, ma sembra che sia la cosa che mi preoccupa di più adesso. Potrebbe essere la mia nuova ossessione. Non ne sono sicuro. Dovrò rispondere alla nostra prossima intervista.

Cosa ne pensate delle parole di Robert Downey Jr. su Sr.? Lasciate un commento!

FONTE: Deadline

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