Gareth Edwards, il regista di Rogue One: a Star Wars story, il primo, apprezzatissimo spin-off “a sé stante” della saga arrivato nei cinema nel 2016 e poi proseguito in streaming su Disney Plus con l’acclamata serie prequel di Tony Gilroy, Andor, sarà presto nei cinema italiani con lo sci-fi The Creator.

Intervistato da Uproxx, Gareth Edawrds ha potuto dire la sua circa una questione molto spinosa collegata a Star Wars e, più in generale, al modo che ha la Lucasfilm di gestire i rapporti con i filmmaker: parliamo, alcuni di voi l’avranno già capito, dei frequenti licenziamenti di registi di cui abbiamo letto da quando la compagnia di George Lucas è stata acquistata dalla Disney.

Un discorso che, per certi versi, toccherebbe anche lui: anche se non ci sarebbe stata una separazione formale, c’è chi sostiene che Rogue One sia stato sostanzialmente rigirato da Tony Gilroy in fase di riprese aggiuntive e che il merito della riuscita di quella pellicola non sarebbe, dunque, suo. Alla testata citata, Edwards spiega che secondo lui questa cosa non rappresenta un problema:

Devo dissentire con rispetto. Penso che si sia parlato davvero tanto anche su Rogue One, su di me e su tutto quello che (potrebbe o non potrebbe) essere accaduto. E onestamente, quando guardo Rogue One, la persona che non riceve abbastanza credito è… George Lucas. Tutto ciò che c’è di fantastico in quel film, può facilmente essere ricondotto a George. La scena di Darth Vader di cui molte persone parlano? Non posso prendermene il merito. Perché è tutto di George. Capisci cosa intendo? Non è un personaggio del mio film, è Star Wars. E abbiamo potuto giocare in quel recinto di sabbia per un po’, quindi non mi lamenterei di nulla. Lo farei di nuovo se avessi una macchina del tempo.

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FONTE: Uproxx

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