In 22 anni di carriera, Wes Anderson ha ottenuto otto nomination agli Oscar, a partire da quella del 2002 per la miglior sceneggiatura de I Tenenbaum. Ieri sera il regista ha ricevuto la sua prima statuetta, quella per il miglior cortometraggio, La meravigliosa storia di Henry Sugar. Distribuito da Netflix in tutto il mondo insieme ad altri corti diretti da Anderson e tratti dai racconti di Roald Dahl, era stato presentato in anteprima mondiale fuori concorso al Festival di Venezia, ricevendo un’accoglienza molto positiva da parte della critica.

Questo è stato l’unico Oscar vinto da Netflix quest’anno: lo streamer investe parecchi milioni di dollari nelle campagne premi dei propri film, e da cinque anni ha assunto la strategist di successo Lisa Taback puntando alla statuetta più ambita, un traguardo finora mai raggiunto. Ironicamente, Anderson non era presente alla cerimonia degli Oscar perché impegnato sul set del suo prossimo film in Germania, ma ha diramato un comunicato proprio tramite i social di Netflix:

Se fossi lì, avrei detto (assieme a Steven Rales) grazie a: la famiglia di Roald Dahl, il team di Netflix, Benedict e Ralph e Ben Kingsley e Dev e Richard e Bob e Adam e Jeremy e John e Jim e Rich e Jim e Polly e altri ancora. Avrei anche detto: se non avessi incontrato Owen Wilson in un corridoio all’Università del Texas tra una lezione e l’altra quando avevo 18 anni, sicuramente non starei ritirando questo premio oggi. Sfortunatamente io e Steven siamo in Germania, domattina presto inizieremo a girare il nostro nuovo film, quindi non ho ricevuto realmente il premio nelle mie mani, né ho avuto la possibilità di dire dal vivo queste cose.

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