La recensione di Back To Black, il film ufficiale su Amy Winehouse, in sala dal 18 aprile

È difficile aspettarsi da un film la cui produzione è stata messa in moto dal complesso delle persone che curano i diritti dei lavori di Amy Winehouse qualcosa di obiettivo, o anche solo complesso. Buona parte di quelle persone sono i familiari della cantante e quindi questa storia della sua carriera, dalle prime canzoni fino alla morte, sa bene da che parte stare. Al contrario del documentario Amy, di Asif Kapadia (un pezzo di giornalismo e cinema incredibilmente documentato) che fa un resoconto abbastanza plausibile delle forze in campo e così facendo stimola pensieri su sfruttamento, denaro, successo e legami famigliari, qui la colpa è tutta addossata a una persona sola, abbracciando il mito dell’amore folle. E quell’unica persona è guarda caso anche quella che non ha voce in capitolo nella cura degli interessi del catalogo della cantante.

Dunque Back To Black, il film ufficiale con tutte le c...