Gli americani stanno da tempo riscrivendo per lo schermo le fiabe tradizionali del cinema, portandole ad un nuovo pubblico con toni avventurosi e (in teoria) più complessi della semplice fiaba facendole spesso sconfinare nel fantasy. I francesi invece decidono di prendere una loro fiaba tradizionale e, lavorando alla medesima maniera sul rinnovo dell'impianto visivo prima di tutto, spingono l'acceleratore sul favolismo sognante.
Dunque, considerato che l'intento è palesemente di realizzare una fiaba che sia ancor più favolistica del cartone Disney, risulta subito deludente l'idea di acquietare i toni della storia originale.
Christophe Gans attinge infatti alla versione canonizzata nel '700, quella con Bella figlia di mercante, dotata di sorelle arpie e che vede il padre stesso come responsabile involontario del suo imprigionamento. Tuttavia ne omette le parti più aspre (quelle che come spesso avveniva nelle fiabe implicavano la meschini...
Il remake della fiaba smussa le componenti più spietate dell'originale verso i legami familiari e si concentra quasi solo sulla sua protagonista, dimenticando la bestia...
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