La recensione di Calcinculo, in uscita il 24 marzo

Per Andrea Carpenzano i capelli non sono un dettaglio. Sono uno degli asset fondamentali della sua recitazione, sono curatissimi, stilosi e burini in Il campione, sono colorati in Lovely Boy, ordinati (più o meno) da bravo ragazzo in Tutto quello che vuoi, raccolti in Guida romantica a posti perduti, col doppio taglio da periferia in La terra dell’abbastanza. Ogni volta sono un modo per creare il personaggio. Qui sono chiusi in una crocchia, usati per raccontare una vita di diversità, ambizioni edoniste e desiderio di apparire. È forse l’attore italiano giovane che più di tutti utilizza il corpo, a partire per l’appunto dai capelli, e che cambiando poco sembra trasformarsi molto.

È lui, che sarebbe una spalla, e non la protagonista, il vero cuore di questo film. Ed è un problema.

Calcinculo è la storia di una ragazza sovrappeso con una madre che la sprona a dimagrire, una ragazza che si sente tagliata fuori da tutto e che incontra un r...