La nostra recensione de Il cielo brucia, presentato al Torino Film Festival e al cinema dal 30 novembre
Negli ultimi due lavori di Christian Petzold, è la natura a influenzare le azioni dei personaggi come prima faceva la Storia. In Undine era l’acqua, in questo Il cielo brucia il fuoco, a livello letterale e metaforico. In una torrida estate, due giovani berlinesi arrivano in un casa sul mar Baltico per trascorrere le vacanze, mentre intorno a loro gli incendi stanno dilaniando i boschi, così da costringerli a passare il tempo tra l’abitazione e la spiaggia nelle vicinanze. Leon è un giovane scrittore che sta terminando il suo secondo romanzo, Felix deve preparare un portfolio per entrare in un’accademia di belle arti. A loro si unisce Nadja, lavoratrice stagionale e presenza sfuggente ed eterea, che da subito attrae Leon.
Dopo aver delineato le premesse della storia, la questione climatica resta sullo sfondo (per ritornare poi nel finale) e Il cielo brucia va verso...
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.