La recensione di Come prima, in uscita in sala il 16 giugno

La morte di un padre stimola due fratelli a lungo separati a reincontrarsi e intraprendere un viaggio insieme che li riconcilierà. È la trama di 18 anni dopo, esordio alla regia di Edoardo Leo. Ed è la trama di Come prima, solo che per Edoardo Leo il padre era defunto e le ceneri andavano trasportate, per il film di Tommy Weber (che dalla Francia probabilmente non conosce molto del cinema italiano) è morente e va salutato.

Non solo.

Il film di Leo era una classica dramedy italiana, con molto di ironico e piacione, quello di Weber (scritto da lui stesso con Filippo Bologna e Luca Renucci) ambientato dopo la seconda guerra mondiale vuole fare i conti con l’eredità fascista. In entrambi i due fratelli sono diversi, opposti. Come prima insomma su un canovaccio che non inventa di certo Edoardo Leo innesta più che altro la pretenziosità di parlare di qualcosa di più alto ma nella realtà non muove un passo più in là di 18 anni...