C'è chi ama David Yates perché ha portato equilibrio a una saga cinematografica stilisticamente disomogenea, c'è chi lo odia e lo considera un semplice mestierante. Ma con Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, il regista britannico conquista un grande traguardo, portando a conclusione in maniera soddisfacente un'opera che non ha precedenti, a livello produttivo, nella storia del cinema.

Se Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 traeva vantaggio dalla scelta (riuscitissima) di dividere in due il romanzo originale di J.K. Rowling e, con molta calma, diventava sostanzialmente un film di atmosfere, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è una vera e propria corsa mozzafiato verso l'atteso epilogo. La struttura è quella tradizionale della saga, con una serie di "misteri" da risolvere (cosa sono veramente i Doni della Morte?) e di oggetti da trovare (gli ultimi Horcrux), ma la narrazione è...