La recensione di Il prodigio, il film disponibile su Netflix dal 17 novembre

Che cinefilia prensile che anima Sebastian Lelio! Tutto quello che guarda sa assorbirlo in un attimo, capirlo a fondo e subito riutilizzarlo. Questo autore cileno che abbiamo conosciuto con Gloria (poi da lui rifatto in America) e che sempre di più sta entrando nell’industria mondiale del cinema (cioè quella americana), ha infatti una capacità rarissima di capire i generi, i trend del cinema. Qui, in un’accoppiata da sogno, lavora allo script con Alice Birch (il genio che ha adattato Normal People) e insieme trasformano in sceneggiatura il romanzo di Emma Donoghue. Una sceneggiatura fondata su dialoghi e parole, in cui confrontarsi è il modo per esprimere le idee del film e i personaggi sono ognuno portatore di una visione del mondo (e l’idea geniale è che la protagonista è diversa perché sa trascendere la propria posizione).

Florence Pugh (sempre meno interessante, meno sorprendente e meno clamorosa) è un’in...