La nostra recensione di Inshallah A Boy, dal 14 marzo al cinema

Nell’intensa prova dell’attrice Mouna Hawa, nella strenua lotta del suo personaggio all’interno della propria famiglia per questioni legate ai soldi, è facile vedere un legame tra Inshallah A Boy e Leila e i suoi fratelli, recente film iraniano. Così anche la pellicola giordana, passata al Festival di Cannes 2023, è un dramma serratissimo, in cui il preciso contesto socio-culturale fa da sfondo alle vicende private dei protagonisti, e non viceversa. Dopo l’improvvisa morte del marito, Nawal (Hawa) si ritrova a dover gestire la piccola figlia Nora e gli ingenti debiti lasciati dall’uomo. A farle pressione è soprattutto il cognato Rifqi (Hitham Omari), desideroso di ottenere la casa e la custodia della bambina. Senza un contratto sottoscritto, tutti i beni diventano infatti proprietà del parente maschio più prossimo: l’unica soluzione per la donna sarebbe far nascere un figlio m...