La recensione di Insidious: la porta rossa, il film horror distribuito in sala dal 5 luglio

Padre e il figlio della famiglia Lambert sono rincorsi contemporaneamente dalla maledizione partita con il primo film della serie Insidious, quando viaggiando mentalmente sul piano astrale il figlio aveva aperto una metaforica porta sul mondo reale per dei demoni. Ormai il primo è invecchiato, e il secondo ha superato l’adolescenza e va al college. Si sono fatti anche ipnotizzare (nove anni prima) per dimenticare tutto, ma i viaggi nel piano astrale di Dalton ricominciano e questo riapre la porta che adesso lui disegna pure. Stavolta separatamente, uno in casa e uno al college, subiscono il ritorno di tutto quel che avevano dimenticato e di cui quindi non sanno più niente.

L’idea di Insidious, originariamente, era di ribaltare il principio di Poltergeist, era uno dei molti horror di inizio millennio ambientati in casa e più che avere dei demoni che infestano l’edificio presentandosi nel mondo r...