La recensione di Memory, il film di Michel Franco, presentato in concorso al festival di Venezia

Un momento di silenzio, le fronde in fiore di un albero dietro i due protagonisti e un vento che le muove, sempre più forte, fino a che i due non si baciano e allora il vento, che forse non è più reale ma simbolico, inizia anche a scompigliargli i capelli. È cambiato tutto: Memory è un vero film d’amore! 

Come in una giornata calda nella quale l’arrivo di un vento fresco muta l’ambiente, così quel bacio apre un film iniziato con un altro tono, con un uomo che segue in modi inquietanti una donna a ritorno da una festa, fino a rimanere sotto casa sua anche con la pioggia e fino al mattino dopo. Sembra uno stalker pericoloso e invece è solo una persona con problemi di memoria. Tutta la prima parte di Memory è un classico di Michel Franco, nei cui film le rivelazioni aprono squarci inquietanti. Jessica Chastain è la protagonista, ex alcolista, che da dieci anni è sobria ma frequenta ancor...