La recensione di Napoleon di Ridley Scott, il film Apple nelle sale dal 23 novembre

Poco è cambiato nel cinema storico di Ridley Scott lungo i decenni. È sempre una visione di come grandi uomini sono stati agitati da un senso di predestinazione che in certi casi (Le crociate) prendeva la forma di una presenza spirituale in Terra, perché quella era la cultura dell’epoca, in altri (Il gladiatore) prendeva la forma di sogni premonitori. In Napoleon, ambientato in un’epoca poco spirituale, prende la forma della convinzione profonda di essere al centro del proprio destino che ha Napoleone Bonaparte, artefice di una scalata a cui era destinato. Per Ridley Scott questa figura nasce nella violenza della Rivoluzione Francese, lo mette in piazza a guardare la decapitazione di Maria Antonietta (in realtà era in Corsica all’epoca), cioè lo mette a guardare la violenza del popolo contro le élite come se quello lo nutrisse e accendesse in lui la consapevolezza che una scalata a quel mondo è possibi...