La recensione di Occhiali neri, il film di Dario Argento nelle sale dal 24 febbraio

È un film sghembo Occhiali neri e questo è il suo elemento di fascino maggiore. Se si ha la voglia di farsi strada in una selva di problemi, se si vuole saltare gli steccati di una recitazione non solo approssimativa ma anche terribilmente ripetitiva (e no, Ilenia Pastorelli non aiuta), se si vuole guadare il fiume in piena di un ritmo altalenante e se si è disposti farsi bagnare da una pioggia di buone idee sfruttate malissimo, ci si trova di fronte un film nella sua essenza sorprendente e nella sua scrittura accattivante. Certo è necessario arrivare con gli occhi dell’amore, quelli che impediscono di innervosirsi quando ad esempio il killer è mostrato già a metà film senza una chiara ragione o un vantaggio per la storia o la tensione, se non l’afflosciarne il potenziale spaventoso, e dall’altro lato consentono di focalizzarsi solo sui pregi. Se non ci si approccia così Occhiali neri è un film massacra...