La recensione di The Killer, il film di David Fincher con Michael Fassbender, presentato in concorso al Festival di Venezia

Grande professionalità, grande precisione e un codice rigoroso a cui attenersi per non finire vittima del suo stesso lavoro. È il killer tipico dei film ed è così anche quello di David Fincher: ha grandi capacità organizzative, sa attendere e con calma e metodo coglie l’attimo in cui la vittima è scoperta e può essere fatta fuori. Solo che stavolta sbaglia, manca il bersaglio e quindi l’occasione di portare a termine la commissione. Un giorno, diversi biglietti di aereo comprati per confondere le acque, motorini abbandonati, caschi buttati nella Senna e voli intercontinentali ed è di nuovo nella sua casa segreta, a Santo Domingo, dove trova segni di colluttazione e sangue. La sua fidanzata è in ospedale tra la vita e la morte. Nel suo lavoro non è tollerato il fallimento e i suoi datori di lavoro vogliono sbarazzarsi di lui. Dovrà farli fuori tutti.

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