La recensione di The Palace, presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia 2023

A metà tra il cinepanettone (Vacanze di Natale) e la commedia sofisticata di personaggi altolocati e di grandi interni (quella di derivazione viennese alla Lubitsch), The Palace di Roman Polanski è un ritratto grottesco sulla carta – e invece molto docile negli esiti – di ricchi lamentosi ed egocentrici, arrivisti o comicamente ingenui, ritrovatisi insieme in un grand hotel svizzero per la festa di Capodanno del 2000.

È l’ultimo giorno del 1999 e nell’aria aleggia il Millennium Bug, che si dice porterà o alla fine del mondo o a un tilt generale delle comunicazioni. Questa minaccia catastrofica e surreale, possibile spunto per situazioni impossibili o esiti deliranti, funge invece solamente da sottofondo e da premessa inespressa in The Palace. Per quanto infatti i singoli ritratti comici siano potenzialmente esplosivi, il film divide i vari nuclei narrativi per compartimenti stagni privandoli...