La recensione di Thor: Love And Thunder, dal 6 luglio al cinema

Se mai dovesse esistere una retcon (cioè il cambiamento a posteriori di eventi passati per renderli coerenti con una nuova trama) della centralità dei personaggi e della lettura degli eventi, allora potrebbe essere definita tale quella che Thor: Love And Thunder fa in apertura, riraccontando la storia del suo protagonista dall’infanzia fino alle fasi che abbiamo visto nei film Marvel con un’enfasi decisamente maggiore di quella che ricordavamo sul personaggio di Jane Foster, interpretato da Natalie Portman. Ma non solo una storia che era molto molto maschile diventa una vicenda femminile, quella rievocata diventa anche il racconto di un personaggio costantemente in cerca di un’identità e che sostiene di non averla ancora trovata. Tutto, come sempre con Taika Waititi, è reso accettabile da un buonissimo umorismo e da alcune idee improvvise e accattivanti.

Tuttavia, a ben ricordare, erano proprio i film di Thor, più che il ...