La nostra recensione di Tra due mondi, al cinema dal 7 aprile

Libero adattamento del romanzo-inchiesta di Florence Aubenas su un gruppo di donne delle pulizie che lavora precariamente in un traghetto sulla Manica, Tra due mondi dello scrittore qui regista Emmanuel Carrère (alla sua terza incursione cinematografica) osserva con freddezza documentaria questa realtà sociale – usando attrici non professioniste, talvolta nei panni di sé stesse – con l’intento di parlare di qualcosa di invece molto più evanescente: la finzione e la responsabilità del raccontare. Un po’ nascosto nella protagonista Marianne (Juliette Binoche), scrittrice sotto copertura che si fa assumere sul traghetto per studiare il campo e cercare ispirazione per il suo nuovo libro sul precariato, Carrère rinnova il suo gioco romanzesco dei ruoli e delle identità riuscendo nel suo intento riflessivo solo in parte.

Tra due mondi pone da subito la distanza come suo leitmotiv, sia per quanto riguarda il conflitto d...