Uscirà il 2 febbraio al cinema Bussano alla porta, nuovo atteso lavoro di M. Night Shyamalan (Split, Old). In quest’articolo, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere per prepararsi alla visione del film.

Attenzione: l’articolo NON contiene spoiler

Bussano alla porta: la trama e il cast

Il film ha come protagonista una coppia gay, Andrew e Eric, che, insieme alla figlia adottiva Wen, è in vacanza in uno chalet isolato nel bosco quando la casa viene circondata da quattro sconosciuti armati: Leonard, Sabrina, Adrianne e Redmond. Questi, che non si conoscono tra loro, li prendono in ostaggio e li informano che sono stati perseguitati e tormentati da una profezia comune: il mondo finirà a meno che la famiglia in questo chalet non scelga un membro tra di loro che dovrà morire.

Nel cast del film troviamo Dave Bautista (Dune, Guardiani della Galassia), Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), Ben Aldridge (Pennyworth, Fleabag), Nikki Amuka-Bird (Persuasione, Old), Abby Quinn (Piccole donne, Landline) e e Rupert Grint (Servant, la saga di Harry Potter).

Bussano alla porta: sviluppo e tematiche

Basato sul bestseller americano di Paul Tremblay La casa alla fine del mondo, Bussano alla porta è nato come una sceneggiatura di Steve Desmond e Michael Sherman che si è conquistata uno spazio nella famosa Blacklist che segnala le migliori sceneggiature non prodotte ogni anno. Originariamente la Blinding Edge Pictures di Shyamalan pensava solo di produrre il film, ma con il passare del tempo si è presentata un’opportunità per il cineasta. Racconta il produttore Ashwin Rajan:

Avevamo pensato ad alcuni giovani registi che, alla fine, si sono sganciati dal progetto per problemi di tempistiche e impegni. Noi eravamo ancora molto interessati e per Night l’idea era così affascinante che un giorno a una riunione ha detto: “Beh, che ne dite se lo riscrivo e lo dirigo io?“. Sentiva una reale connessione con la storia e ne aveva un’interpretazione che era insieme contenuta ma anche profonda.

La trama pone infatti al centro una domanda inquietante: “Cosa faresti se dovessi salvare la tua famiglia o l’umanità e potessi sceglierne una sola?”. Per Shyamalan questa conteneva molte idee che si legavano ai temi trattati nella sua serie per AppleTV+, Servant, e al suo pensiero sullo stato del mondo attuale. Nelle sue mani Bussano alla porta è diventato così un film che esplora concetti alla base di fede e credenza, certezza e dubbio, e il potere e i limiti di entrambi. Nella sua visione:

È un racconto biblico dei tempi moderni. Anche Servant lo è. L’idea di raccontare grandi storie bibliche ma in tempi moderni e ambientazioni moderne è quello che mi interessa al momento. Il film riflette il mio sentire che tutto quello che sta succedendo nel mondo non è bello e non fa star bene. Sento però anche che stiamo lottando insieme e andando nella giusta direzione. Naturalmente non facciamo sempre tutto bene ma in generale la direzione in cui ci stiamo muovendo come umanità è quella giusta e meritiamo la chance di continuare. Questo è quello che sento. Una storia d’amore è una prova sufficiente che l’umanità deve continuare a muoversi. Bussano alla porta è un’incredibile opportunità per noi di vivere una gigantesca e globale storia biblica attraverso l’esperienza di una famiglia.

Bussanno alla porta: le sfide della produzione

Il film inoltre presenta una sfida tecnica per il regista: è girato quasi interamente in un interno, essendo ambientato in uno chalet nel corso di 24 ore. “Sono molto attratto da storie di isolamento e dal raccontare vicende molto ampie attraverso una piccola finestra“, spiega. “Quella costrizione, quell’equilibrio, una giustapposizione dell’ampiezza della storia e del modo in cui la raccontiamo per me è molto stimolante“.

Sono stati costruiti dunque due chalet: uno in un’azienda agricola che produce mirtilli per le riprese in esterni, un altro in un teatro di posa per quelle in interni. Per simulare e ricreare la luce naturale in teatro, è stato inoltre realizzato uno studio della luce nell’abitazione nel bosco, fotografando ogni possibile angolazione dalle finestre e dalle porte per un intero giorno. Queste immagini sono state usate anche per raccogliere tavole per il lavoro di blue screen in teatro quando si guarda fuori dalle finestre davanti e laterali.

Per contribuire a dare al film un’atmosfera da vecchio thriller, per la maggior parte delle riprese di Bussano alla porta sono stati poi usati obiettivi Panavision Primo Anamorphic, usciti per la prima volta nel 1989 e diventati la scelta più diffusa per le riprese cinematografiche nel decennio successivo. Solo per le sequenze dei flashback si è ricorso a obiettivi diversi, i Panavision USG (Ultra Speed Gold) Panatar Anamorphic, lanciati nel 1980, con l’intenzione di differenziare il passato dal presente.  

Bussano alla porta: i personaggi

Leonard (Dave Bautista) è il leader del gruppo dei quattro misteriosi estranei. Un ruolo complesso e stratificato: Leonard non è infatti un fanatico, ma ha il cuore spezzato ed è straziato dall’idea di dover costringere questa famiglia a fare questa scelta impossibile. “Leonard è come un gigante che fisicamente mette paura e deve fare cose orribili, ma che in realtà è incredibilmente dolce, come un insegnante,” dice Shyamalan, che ha recentemente elogiato il suo interprete. “Dave è questo personaggio. Lui è un gigante ingenuo. È molto intelligente e incredibilmente analitico sulla natura umana, quasi come un bambino. Può andare in panico, come un bambino, in una maniera bellissima. E io volevo tutto questo sullo schermo

Sabrina (Nikki Amuka-Bird) è un altro membro del gruppo di sconosciuti che tengono in ostaggio la famiglia convinti di stare prevenendo l’apocalisse. Nella vita lavora come infermiera, ma recentemente ha vissuto eventi inspiegabili che l’hanno portata a unirsi a questi estranei, animati dallo stesso scopo. Come Leonard, è straziata da quello che lei e gli altri tre devono fare per prevenire la fine del mondo.

Poi c’è Redmond, interpretato da Rupert Grint. Il copione di Bussano alla porta univa due dei più grandi incubi del suo interprete: l’irruzione in casa e l’apocalisse. “C’è qualcosa di molto seducente nei film sull’apocalisse,” dice. “L’apocalisse esercita un grande fascino e la gente ama pensare cosa accadrebbe se arrivasse“.

L’ultimo è invece Adrianne (Abby Quinn). L’attrice era affascinata da come la storia provochi domande inaspettate per tutti: “Night mette insieme le più grandi paure delle persone e questo porta ogni personaggio del film a mettere in discussione la propria morale, cosa e chi sia importante per loro e quello che sono disposti a sacrificare nella loro vita,” racconta. “Penso che il film spinga a domandarsi cosa le persone siano disposte a fare nel bene e nel male per sentire di avere uno scopo e di stare facendo qualcosa di buono.”

Jonathan Groff e Ben Aldridge interpretano invece Andrew e Eric, i genitori di Wen, bambina di otto anni (Kristen Cui, al debutto sul grande schermo). Una coppia affiatata anche se con visioni diverse dell’umanità. Andrew è più cinico e ha perso la fiducia nei suoi simili; Eric è più ottimista e tende a vedere il buono nelle persone. Quando la pericolosità della loro situazione nello chalet aumenta, il divario tra queste due prospettive diventa una fonte di ansia e di tensione.

Bussano alla porta: il trailer

In attesa di vedere in sala Bussano alla porta, concludiamo dunque lasciandovi il trailer in italiano:

Trovate tutte le ultime sul film nella nostra scheda.

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