«It’s Alive»


Appena entrato nel tendone vengo investito da un rumore assordante: tecnici all’opera, macchine per l’aerazione in funzione, assistenti alla regia che danno agli attori le ultime indicazioni, un centinaio di comparse che parlano eccitate. C’è un fortissimo odore: un misto di terra, concime e umido – più tardi ci viene spiegato che si tratta di un materiale impermeabile di cui sono stati ricoperti i tendaggi e le monumentali assi in legno. Veniamo condotti sugli spalti del circo che non compariranno nell’inquadratura, attenti a non inciampare tra i cavi o gli oggetti di scena.

C’è del fitto pulviscolo nell’aria, le luci sono soffuse. Aguzzando la vista e abituandosi alla nuova gradazione di luminosità i dettagli cominciano a prendere forma: l’imponente set è stato costruito integralmente, a 360°. Dall’alto pendono dei candelabri in ottone che donano una sfumatura ocra all’ambiente, mentre il tendone è decorat...