A ventisei anni da quell’ultima puntata dell’anime che non ha mai dato una vera e propria conclusione alla serie, The First Slam Dunk chiude una vecchia ferita, regalandoci una delle partite più coinvolgenti per tutti gli amanti dei manga sportivi. Per farlo è dovuto scendere in campo l’autore dell’opera originale, Takehiko Inoue, che è qui in veste sia di sceneggiatore che di regista ed è pronto a farci tifare per l’ultima volta per i ragazzi dello Shohoku. Della genesi del film di Inoue però, parleremo in un altro momento, ovvero in occasione dell’uscita evento in sala la prossima settimana.

Dopo averlo visto in anteprima, possiamo dire che The First Slam Dunk rappresenta per Anime Factory una scommessa: portare al cinema un anime basato su uno spokon, un racconto sportivo, che si distanzia radicalmente da un battle shonen come One Piece Red o Demon Slayer. Sono anni che gli spokon sono nuovamente sulla cresta dell’onda, grazie al successo di opere come Blue Lock e Haikyuu, ma The First Slam Dunk sarà la prima volta che un film anime sportivo debutterà in sala anche nel nostro paese, e il suo successo potrebbe aprire le porte a un’offerta più variegata per il futuro.

Ryota Miyagi, Playmaker

Takehiko Inoue sceglie di raccontare la partita con l’imbattibile Sannoh esplorando più da vicino Ryota Miyagi, il numero 7 dello Shohoku, piuttosto che Hanamichi Sakuragi, lo storico protagonista dell’opera originale. Così facendo, ci getta in una narrazione su due linee narrative diverse, che si intrecciano per tutta la durata del film. Inoue decide di raccontare tramite flashback il passato di Miyagi, il suo legame col fratello e il suo amore sempiterno per il Basket. Va a ripescare da un altro dei suoi manga, il one shot Piecing, utilizzandolo come base per dare un background al playmaker dello Shohoku.

first slam dunk

I flashback sono usati sapientemente per tagliare le azioni in campo, tenendo alta la suspense sul risultato e sull’implacabile attacco del Sannoh. Con Miyagi cresce anche il suo amore per lo sport, nonostante le difficoltà scolastiche e familiari, e pian piano a schermo spuntano anche altri personaggi, come Mitsui e Akagi. Alla fine della partita, ogni membro dello Shohoku avrà avuto il proprio momento di gloria, nonostante il protagonista del film sia il playmaker. Questo perché The First Slam Dunk ripercorre le vicende degli ultimi due volumi del manga, regalando anche dei giochi d’inquadratura totalmente identici a quelli visti su carta (anche di questo parleremo nel dettaglio in un articolo apposito).

the first slam dunk

Da lettori del manga, si viene subito catapultati nella partita contro il Sannoh, e sempre per questa esperienza pregressa, si sa già l’esito del match. Viene quindi facile empatizzare con i membri dello Shohoku mentre, canestro dopo canestro, si fanno strada contro un avversario formidabile. Lo stesso si può dire per il contenuto inedito su Miyagi, che va ad approfondire uno dei personaggi più amati dell’opera di Inoue, dandogli il giusto spazio sotto i riflettori. Non è escluso che coloro che non hanno mai messo piede nel mondo di Slam Dunk possano trovarsi trovarsi spaesati da alcune circostanze, ma la partita riesce a coinvolgere lo spettatore fin dai primi minuti.

Lo Shohoku in 3D di The First Slam Dunk

In maniera simile a quanto fatto da Dragon Ball Super Super Hero, anche The First Slam Dunk utilizza una computer grafica mista. Un’animazione “ibrida” tra CGI all’avanguardia e disegno a mano tipico dell’animazione tradizionale in 2D, voluta dallo stesso Inoue e che rende il meglio nelle scene sul campo. I movimenti dello Shohoku sono fluidi e realistici e, aiutati dai movimenti di camera e da un sound design sopraffino, danno vita alla partita più emozionante dell’opera. Il rovescio della medaglia è che, nelle scene più statiche, l’immersività subisce un calo.

first slam dunk

The First Slam Dunk è un concentrato di adrenalina, sono due ore che ti travolgono e coinvolgono, ed è un trionfo per il genere spokon in sala. Sentire il rimbalzo della palla, o le suole delle scarpe da ginnastica nel silenzio di una stanza buia, trascina sullo spalto a fare il tifo per lo Shohoku, stringendo i denti fino all’ultimo sudatissimo secondo. Il debutto alla regia di Inoue diviene l’unico modo per dire arrivederci allo Shohoku, ai suoi termini e alle sue condizioni. L’epopea di Slam Dunk si conclude quindi, dopo ventisei anni, anche a video, con qualche aggiunta inedita certo, ma lasciando intatto quello spiraglio di speranza a cui siamo aggrappati da circa trent’anni. Speranza che speriamo questo film trasformi in realtà, diventando il tanto bramato seguito del capolavoro sportivo di Takehiko Inoue.

Vi ricordiamo che The First Slam Dunk sarà proiettato nelle sale italiane come evento dall’11 al 17 maggio in versione doppiata, preceduta dall’esclusiva e unica data del 10 maggio in cui si potrà vedere il film in lingua originale. Trovate tutti i dettagli in merito in questo nostro articolo.

Classifiche consigliate