L’annuncio del cast de I Fantastici 4 avvenuto un paio di settimane fa è stato senza dubbio uno dei momenti più emozionanti, negli ultimi tempi, per i fan Marvel. Dopotutto il 2024 è un anno di passaggio per le pellicole tratte dai fumetti della Casa delle Idee. Un anno che vede come unico esponente del franchise Deadpool & Wolverine, film che si preannuncia imprescindibile per ogni nerd che si rispetti. Ecco che quindi si comincia a volgere lo sguardo altrove.

Al futuro. Un futuro che, però, ha il sapore del passato. Degli anni Sessanta, per essere precisi. Pare infatti che I Fantastici 4 siano ambientati in quel periodo storico, permettendo al regista Matt Shakman di giocare con un setting molto particolare per un’opera supereroistica.

E poi diciamolo: i nomi coinvolti sono così interessanti da attirare l’attenzione anche di chi non segue assiduamente il Marvel Cinematic Universe.

Pedro Pascal sarà infatti Reed Richards, conosciuto anche con il nome d’arte di Mr. Fantastic. Vanessa Kirby (un cognome mai così giusto per un film come questo) sarà la Donna Invisibile, Sue Storm. Suo fratello Johnny, invece, avrà il volto della star di Stranger Things Joseph Quinn, con grande gioia da parte della community del web. A chiudere il quartetto troviamo Ebon Moss-Bachrach nei panni (e negli occhi) di Ben Grimm, astronauta che in seguito al contatto con i Raggi Cosmici si trasformerà nella Cosa. Ci troviamo davanti a quello che può essere definito come un casting perfetto, in grado di accontentare i fan e, allo stesso tempo, incuriosire il resto del pubblico.

Ma bastano quattro attori di questo calibro per dare vita a un buon film? Quali sono le problematiche alle quali rischiamo comunque di andare incontro? Ragioniamoci insieme.

I Fantastici 4

PER FARE UN FILM… CI VUOLE UNA STORIA

Partiamo da un’affermazione tanto vera, quanto spesso trascurata: per fare un film, ci vuole una storia. Ci spieghiamo meglio. Ovviamente ogni pellicola che viene realizzata ha una sceneggiatura, ma quando si tratta di opere tratte dai fumetti si tende spesso a dare maggior spazio alla caratterizzazione dei personaggi, sacrificando lo sviluppo degli eventi. Si tratta di una scelta sensata ai fini commerciali, permettendo così ai vari eroi di rimanere impressi nella mente dello spettatore in poco tempo. Dopotutto, se il protagonista di una storia funziona, automaticamente si tende ad accettare tutto il resto. Quando questo non accade e si cerca di dare maggior spazio al racconto (come accaduto in opere come Eternals), il pubblico fatica a empatizzare, bollando il film come “poco riuscito”.

I Fantastici 4 non è un film facile da realizzare. Non lo è perché il quartetto di protagonisti vive della chimica tra i vari personaggi e questo è assolutamente necessario che emerga dal film. Allo stesso tempo, la sceneggiatura deve essere abbastanza solida per presentare un villain, per trasmettere la sensazione di avventura tipica dei fumetti della prima famiglia Marvel e per creare un ponte tra gli anni Sessanta e il giorno d’oggi, introducendo così il team nel MCU. Si tratta di numerosi elementi che difficilmente possono funzionare tutti in ugual modo e che, quindi, costringeranno gli autori a dover scegliere su cosa focalizzarsi. La nostra speranza, a questo punto, è che la revisione della sceneggiatura di Eric Pearson (Black Widow, Thor: Ragnarok) possa trovare un equilibrio in grado di soddisfare più persone possibile.

I Fantastici 4

QUESTIONE DI STILE

Sì, lo sappiamo: non tutti sono James Gunn. Nonostante questo dato di fatto, c’è però una caratteristica che manca a molti recenti film Marvel: uno stile unico, forte della precisa visione del suo regista e in grado di svettare sul genere. Un’opera come I Fantastici 4, infatti, deve sfruttare appieno il setting e, soprattutto, il periodo nel quale è ambientato. I personaggi devono comportarsi come negli anni Sessanta. Deve essere riposta particolare cura alla corsa allo spazio, alla rivalsa sociale di Sue, all’importanza della scienza in un mondo che guarda sempre più verso l’ignoto e, di contraltare, al desiderio di Johnny Storm di abbracciare la società moderna sulla Terra. Il tutto coadiuvato da una precisa fotografia, da costumi convincenti e da una colonna sonora in grado di differenziare questa trasposizione del quartetto da quelle venute in passato.

Si tratta di una missione difficilissima? Assolutamente sì. Abbiamo tutti bisogno di vedere un film Marvel diverso dallo stereotipo coniato negli ultimi anni? Altrettanto “sì”. I Fantastici 4 hanno tutte le carte in regola per dimostrare come i film dei supereroi, pur seguendo dei canoni narrativi ormai consolidati, possano ancora risultare stilisticamente interessanti. Ci vuole “solo” un po’ di coraggio e di iniziativa.

I Fantastici 4

LA PRIMA FAMIGLIA MARVEL

Una delle caratteristiche più importanti da rispettare dei Fantastici 4 è il rapporto che lega i quattro protagonisti. L’amore tra Reed e Sue, l’amicizia tra Ben e Johnny, il legame familiare tra la Donna Invisibile e la Torcia Umana. È innegabile: un film sui Fantastici 4 senza la giusta chimica tra i vari personaggi non merita di essere visto. Per questo motivo, speriamo caldamente che gli autori siano riusciti a creare dialoghi brillanti, situazioni in grado di valorizzare le differenti psicologie dei membri del quartetto e contrasti da risolvere attraverso il dialogo e i rapporti umani. Questo è un “dettaglio” che dimostra come un buon cast sia solo la base di partenza per un buon film. È il modo nel cui il cast interagisce che rende grande una pellicola come questa.

E voi che cosa ne pensate? Vi piacciono i nomi coinvolti in questo nuovo adattamento dei Fantastici 4? Quali sono le vostre principali paure? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i canali social di BadTaste (TikTok incluso).

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