Solo pochi giorni fa abbiamo dato l’addio a Haskell Wexler e ora un altro grandissimo della fotografia che ha contribuito a fondare le coordinate visive della New Hollywood se ne va. È Vilmos Zsigmond, ungherese di nascita, in seguito naturalizzato americano. Anche lui come Wexler è stato l’occhio del cambiamento del cinema americano, scoperto da Altman dopo molti film di serie B, con I compari e Il lungo addio, è subito diventato un punto di riferimento per quella generazione coeva e immediatamente successiva ad Altman.

Rispetto a Wexler e al suo grandissimo amico Lazslo Kovacs (con cui in Ungheria aveva diretto un documentario sulla grande rivoluzione del ‘56 e che lavorerà in tutti i set rimanenti, a partire da Easy riderZsigmond non era affatto un minimalista, non prediligeva luci naturali ma anzi può essere definito un calligrafico. Non a caso, benché abbia iniziato con il regista che fece partire tutto (Altman), ben presto si è spostato con uno degli autori più commerciali di q...