The Creator di Gareth Edwards è tante cose, tra cui, come ha ammesso lo stesso autore, un omaggio alla fantascienza che l’ha formato e che ha ispirato molti degli snodi narrativi e di worldbuilding del film stesso. Da Akira a Terminator passando per Rain Man (!), la storia di Joshua e Alphie è anche una meta-storia, un puzzle di tante altre storie a base di robot e intelligenza artificiale. E non c’è nulla di male! Stiamo parlando di film usciti quando l’AI non era ancora ai livelli a cui è arrivata ora, ed è giusto (e incoraggiato!) che gli autori moderni rivisitino certe storie aggiornandole a quanto è successo nel frattempo.

Il nostro intento qui, però, è quello di prendere molto sul serio Gareth Edwards e di andare alle radici di The Creator. Che come detto prende spunti un po’ da tutte le parti, non solo dalla fantascienza a base di AI – Edwards stesso ha citato persino Terrence Malick, per non farsi mancare nulla. Noi al contrario abbiamo scelto di concentrarci proprio su robot, androidi e intelligenze artificiali, e presentarvi 10 film “a tema” che dovreste recuperare prima o dopo (sconsigliato il durante) la visione di The Creator. Li trovate qui sotto, in ordine rigorosamente alfabetico.

The Creator HAL

2001 – Odissea nello spazio

Il primo in ordine alfabetico ma anche, forse, il primo che viene in mente quando si pensa a un’intelligenza artificiale disincarnata (e che esiste sotto forma di impulsi elettrici che controllano un’intera astronave, per darle la fisicità che serve a renderla attivamente minacciosa). HAL-9000 è l’archetipo dell’AI che supera l’umano e lo sottomette, e ancora oggi è sinonimo di “spero che il mio computer non faccia così”.

AI – Intelligenza artificiale

Fin troppo sottovalutato all’uscita perché melodrammatico ai confini del parossismo, il film di Spielberg che avrebbe dovuto essere di Kubrick si è in realtà rivelato, con il passare degli anni, un’opera profetica. Ne avevamo parlato qui.

Blade Runner

The Creator è (o prova a essere) anche una profonda riflessione su cosa significhi essere umano e su quale sia la differenza tra la vita naturale e quella artificiale. Blade Runner faceva le stesse cose, prima e meglio.

Corto circuito

Corto circuito

Quello che quando eravamo piccini ci sembrava solo un tenero robottino, una versione cibernetica e meno antropomorfa di Pinocchio, oggi si rivela essere uno spaventoso squarcio di un futuro dove ci troviamo a domandarci cose tipo “è etico che un’AI decida di ammazzare una persona?”. Ne avevamo parlato qui.

Ex Machina

Il film di Alex Garland è ancora oggi una delle migliori opere moderne sul tema “AI che diventa umana” perché la sua intelligenza artificiale non è programmata da un singolo essere umano che segue il protocollo Frankenstein, ma generata algoritmicamente a partire da un database di informazioni molto simili a quelle che Google (per dirne una) raccoglie su di noi ogni giorno.

Il pianeta proibito

Un film che contiene l’antenato di tutte le AI senzienti del cinema, Robby the Robot, un robottino artificialmente intelligente e dotato anche di un notevole senso dell’umorismo. L’aspetto curioso è che non si tratta di una creatura artificiale modellata sugli esseri umani, ma sui Krell, un’antica specie aliena che un tempo abitava il “pianeta proibito” di Altair IV.

Metropolis

Abbiamo detto che Robby the Robot è l’antenato dei robot senzienti al cinema? Ci sbagliavamo: Maria viene prima, molto prima. Si potrebbe obiettare che non è davvero intelligente ma solo programmata, ma ve la sentireste davvero di criticare un film di cento anni fa per questo dettaglio?

Gerty

Moon

La scelta era tra il film di Duncan Jones e Her di Spike Jonze, in rappresentanza dell’AI disincarnata che finora è stata (im)personificata solo da HAL-9000. Scegliamo GERTY perché ehi, avete visto la foto qui sopra?

Terminator

Abbiamo provato a non parlare di Skynet per evitare di risvegliarne l’attenzione, ma Skynet non dorme mai e ci ha beccato, costringendoci a inserire in lista anche Terminator e Terminator 2.

Westworld

Non la serie TV HBO (ma se volete potete includerla), ma il film del 1973 di Michael Crichton. Una curiosità: al tempo il film venne bocciato dalla stampa, in particolare per quel che riguarda la scrittura. Una delle critiche più diffuse era che l’idea di un virus che si spande tra i robot e li porta a ribellarsi agli umani fosse sciocca e semplicistica. Ripensateci ora e ridacchiate insieme a noi.

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