Ha un inizio fragoroso Indivisibili, che pur nel suo silenzio e nella sua calma irrompe come un carroarmato nella testa dello spettatore, introducendo in tre piccoli quadretti da pochi minuti le sue protagoniste, la loro condizione peculiare e lasciando intuire una vita intera come non sappiamo nemmeno immaginarla.
Viola e Daisy sono gemelle siamesi, unite sul fianco all’altezza del bacino, Daisy a sinistra e Viola a destra. Le vediamo a letto, una dorme e l’altra si masturba (e la prima nel sonno sembra goderne). Le vediamo svegliate dalla madre il mattino dopo alzarsi dal letto insieme e sedute sul materasso abbracciarsi e baciarsi come saluto mattutino. Infine nel terzo quadretto le vediamo dal letto andare in bagno, chiaramente insieme, e fare pipì insieme e poi (immaginiamo) in doccia.
C’è Nicola Guaglianone (lo stesso di Lo Chiamavano Jeeg Robot e non pare un caso) dietro lo di script questo film presentato alle Giornate Degli Autori, che non esaurisce nell’incipit le sue trovate...
Nonostante una partenza fulminante e un soggetto di impressionante creatività e suggestione, Indivisibili lentamente abbandona tutte le sue potenzialità#VeneziaBT
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